Philip Morris: “Tasse più basse sulle sigarette elettroniche”
Philip Morris aprirà presto a Crespellano, dove produrrà una sigaretta elettronica con tabacco. Il presidente ascoltato in Senato

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Bologna, 2 ott. – Abbassare le tasse sulle sigarette elettroniche. A chiederlo è la Philip Morris, la multinazionale del tabacco che sta per lanciare nel nuovo stabilimento di Crespellano la iQos, la sigaretta senza combustione Malboro, la terza via tra le “bionde” tradizionali e le e-cig. Alla posa della prima pietra sarà presente anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Il presidente e amministratore delegato della Philip Morris Italia, Eugenio Sidoli, ha partecipato ad un’audizione in Senato, alla commissione Finanze, difendendo esplicitamente l’investimento della multinazionale. Il nuovo insediamento industriale in provincia di Bologna, si legge nel verbale della commissione, per la multinazionale del tabacco “rappresenta una naturale evoluzione rispetto agli impianti produttivi già esistenti”. In questo senso, “l’aspettativa di una regolazione” della tassa consentirebbe “una prospettiva certa e stabile anche per tale tipo di investimenti”, afferma Sidoli in Senato, che sollecita “il legislatore ad approvare definitivamente il nuovo regime”, tenendo presente appunto “il valore della certezza del quadro giuridico e tributario”.
Il Governo ha adottato uno schema di decreto legislativo sulle accise dei tabacchi, che l’ad di Philip Morris dice di apprezzare perché “consente di modificare un regime fiscale ormai superato e di affrontare il calo di gettito registratosi negli anni scorsi”. Sidoli si augura però che “tale intervento possa essere più incisivo, per quanto riguarda l’onere fiscale minimo, al fine di costituire un’efficace protezione da ulteriori cali di gettito, ritenendo adeguato un valore di 180 euro per chilogrammo”. Secondo la Philip Morris, l’imposta sul tabacco andrebbe orientata in modo “più deciso sulle quantità vendute”, in modo da “tutelare il gettito e perseguire gli obiettivi di salute pubblica”.
Per quanto riguarda invece le sigarette elettroniche secondo la multinazionale del tabacco il metodo attuale di tassazione è estremamente complesso e suggerisce di correlarla alla quantità di tabacco per i prodotti innovativi a base di tabacco (come sarà la iQos) e ai milligrammi sui prodotti di tabacco contenenti nicotina. In commissione al Senato sono stati ascoltati anche i vertici della British American Tobacco Italia, guidati dal presidente Marc Lundeberg, che invece hanno espresso perplessità sulle intenzioni del Governo, sottolineando “il rischio di una marcata riduzione del consumo in conseguenza dell’aumento del carico fiscale”.