Come salvaguardare il pluralismo dell’informazione, come reperire e destinare risorse pubbliche al settore sottraendole all’arbitrio e al vero e proprio ladrocinio compiuto da partiti d’ogni colore negli ultimi decenni?
Non certo abolendo in toto ogni contributo, consegnando al “mercato” (e quindi al monopolio dei poteri economico-finanziari) l’intero sistema. Presentiamo qui una proposta di riforma radicale che prevede un ritorno alla democrazia diretta, perché sia il cittadino a scegliere le testate che intende sostenere.
E’ necessario abolire i contributi diretti, decisi da partiti e Governo, e il Canone RAI, sostituendoli con un contributo da raccogliere attraverso la fiscalità diretta. Tale strumento sarà definito: “Contributo al pluralismo e alla libertà d’informazione” e dovrà essere ispirato da tre principi fondamentali:
1 – Trasparenza nel reperimento e destinazione dei contributi.
2 – Capacità del sistema di autosostenersi senza diventare l’ennesimo pozzo di San Patrizio della finanza pubblica.
3 – Possibilità per i cittadini di scegliere liberamente a chi destinare una quota del contributo.
Ecco il testo integrale della proposta:
Proposta nuovo contributo editoria
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