Per il Comune il ricorso Irisbus è infondato
La replica di Palazzo d’Accursio a Irisbus, che ha fatto ricorso al Tar del Lazio per un mega risarcimento danni.

24 nov. – Palazzo d’Accursio ha risposto a Irisbus, l’azienda produttrice dei 49 mezzi Civis inutilizzati a Bologna e bocciati dalla Commissione Sicurezza dei trasporti, che ieri ha reso noto di aver fatto ricorso al Tar del Lazio per un mega risarcimento danni, pari a 230 milioni di euro. Irisbus ha chiesto l’azzeramento di tutti gli atti amministrativi che hanno bloccato l’iter del tram su gomma e ha chiesto il risarcimento dei danni a Ministero, Comune, Atc, Provincia, Regione e Comune di San Lazzaro.
“E’ totalmente infondato e perfino temerario“, scrive l’assessore Andrea Colombo del ricorso rispondendo punto per punto all’attacco di Irisbus. La Commissione sicurezza è stata istituita rispettando la legge e Irisbus non ha mai chiesto di farne parte, scrive Colombo, che aggiunge come il sistema a guida ottica non funzioni non solo per la commissione ma anche per i magistrati che hanno ordinato il sequestro dei mezzi. In più lo hanno dimostrato i test su strada effettuati nei mesi scorsi.
Ad essere danneggiati sono i cittadini di Bologna, afferma ancora Colombo che accusa Irisbus di “grave inadempimento contrattuale riscontrato dall’indagine penale con l’accusa di frode in appalto”.
Ma la mossa di Irisbus è stata sconfessata anche dal Ccc, Consorzio Cooperative Costruzione, l’altra metà dell’Ati. “Siamo stati avvisati con una mail – ha detto il presidente Piero Collina – non siamo d’accordo e per noi rappresenta l’inizio di una frattura”. Per ora il Consorzio ha scritto a Irisbus una lettera ma Collina non risparmia una battuta anche sul metodo: “Noi lavoriamo con il pubblico molto più di Fiat. I ricorsi al Tar sulle riserve non credo siano mai esistiti”