People Mover. Via libera dal tar del Lazio

Il rischio d’impresa per il socio pubblico in Marconi Express è minore. Il parere dell’Autorità di vigilanza dei contratti pubblici non è vincolante.

People Mover. Via libera dal tar del Lazio

Bologna 25 lug.- Via libera dal tar del Lazio al People Mover dopo che il progetto per la costruzione della monorotaia che dovrebbe collegare stazione e aeroporto era stato bocciato dall’Autorità di vigilanza dei contratti pubblici (Avcp). La sentenza è del 22 maggio ma è stata notificata ieri e per Marconi Express, la società formata da CCC e Tper, è un’ottima notizia che dovrebbe rendere più semplice ottenere finanziamenti da parte delle banche.

D’altronde, sulla scia del parere dell’Avcp, il rischio d’impresa del socio pubblico di Marconi Express era diminuito visto che erano stati modificati i patti parasociali che ora prevedono che l’azienda del trasporto pubblico resti nella società con una quota minoritaria non superiore al 25% del capitale. In questo senso, scrivono i legali di Marconi Express, “Il tribunale, premettendo che i provvedimenti dell’Avcp non sono vincolanti per le amministrazioni cui sono rivolti, ha dichiarato che l’intervenuta modifica dei patti parasociali di Marconi Express spa rende inutile la prosecuzione del giudizio, in quanto l’atto dell’autorità è da ritenersi ormai superato integralmente”.

La richiesta di Marconi Express di annullare il parere dell’Autorità è stata rigettata e questo viene sottolineato dal comitato No People Mover. Ma il rigetto del Tar viene spiegato nel merito in questo modo: “non si evince che l’Autorità per la vigilanza sui lavori pubblici sia dotata di poteri di supremazia gerarchica nei confronti delle amministrazioni aggiudicatrici, statali o locali, così da poter ipotizzare un potere di annullamento per vizi di legittimità dei provvedimenti da queste adottati in tema di affidamento di lavori pubblici” ma soprattutto perché “anche a voler riconoscere natura provvedimentale alla avversata deliberazione dell’Avcp, di fatto non sussisterebbe comunque alcun interesse ad annullare tale atto, posto che ad esso comunque il Consorzio risulta essersi adeguato”.