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Pd Bologna. Renziani all’attacco: “I giovani dem troppo comunisti”

Bologna, 9 feb. – Nel Pd che rischia la scissione non divide solo la rotta futura da dare al partito. E’ anche il passato a creare zizzania. Succede a Bologna, nella federazione piu’ grande d’Italia, dove i Giovani democratici, racconta l’agenzia Dire, vengono pubblicamente criticati dai renziani perché si richiamano solo alle radici comuniste del partito, un po’ come se il Pd non fosse altro che un semplice trasformazione del Pci. Alla domanda “da dove veniamo”, infatti, i Gd di Bologna danno poche precise coordinate: il comunismo da Gramsci e Togliatti fino a Berlinguer. Punto. E’ questo infatti, nella sostanza, il programma di un corso organizzato da “Forma mentis”, la scuola di formazione dei Gd di Bologna, che si tiene da febbraio a maggio. Il corso e’ articolato in tre moduli, dedicati rispettivamente a diritto amministrativo e del lavoro, a processo di integrazione e populismi europei e alla “cultura politica comunista del XX secolo. Da dove veniamo?”. Quest’ultimo modulo permettera’ agli aspiranti democratici di studiare “sinistra socialista e sinistra comunista prima del fascismo”, “Gramsci e Togliatti” e infine “i comunisti dopo Togliatti. Attraverso il migliorismo fino a Berlinguer”.

Il programma del corso non e’ passato certo inosservato tra le altre anime del partito, in particolare tra i renziani. “Per davvero“, l’area che comprende tra gli altri il consigliere regionale Giuseppe Paruolo, i consiglieri comunali Raffaella Santi Casali e Piergiorgio Licciardello, nonche’ l’assessore alla Casa Virginia Gieri, ha trovato un modo ‘leggero’ per bacchettare i Gd senza aprire uno scontro sanguinoso in via Rivani: hanno creato una sorta di quiz sul loro sito, dove il programma ‘vero’ e’ presentato in alternativa ad altri tre volantini di loro invenzione, dove ad esempio si ‘schiacciano’ le radici del Pd solo sul versante cattolico o socialista.

“Purtroppo- si legge a commento di quello giusto- e’ proprio questo il volantino vero. Ai Gd bolognesi noi vogliamo bene e proprio per questo ci piacerebbe che fossero un po’ piu’ attenti alla plurale ricchezza delle storie che hanno preceduto il Pd, che tutte quante contribuiscono, insieme alle energie nuove e non condizionate dal passato di giovani come loro, alla costruzione di un Partito Democratico che vuole guardare al futuro per esserne protagonista in senso riformista”. Dietro il battibecco c’e’ pero’ un tema piu’ serio: il timore dei renziani della prima ora e’ infatti che il gruppo dei giovani Pd di Bologna, capaci e motivati ma molto legati alla identita’ post-comunista, non sia in grado di aggregare un sufficiente numero di coetanei. Uno dei limiti del Pd, dopotutto, e’ proprio quello di non riuscire a fare breccia tra le generazioni piu’ giovani. (Dire)

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