PAUS: “Niente jam, né prove: è solo questione di reazione”

La band portoghese, che sta per pubblicare il secondo disco, per l’etichetta del Primavera Sound, racconta a Maps come nasce la sua musica

Radio Città del Capo - PAUS: “Niente jam, né prove: è solo questione di reazione”

11 mar. – Sono portoghesi, fanno un misto di rock, elettronica, prog e metal, senza dimenticare tutta la storia ritmica della musica afro: i PAUS (tutto maiuscolo) sono davvero una creatura strana nel panorama musicale europeo, anche per come si presentano sul palco. Anche lo scorso 5 marzo, sul palco del Locomotiv, si è vista una strana batteria, suonata da due musicisti contemporaneamente, Helio Morais e Joaquim Albergaria. Ma è stata l’altra metà del gruppo, Fabio Jevelim (tastiere, chitarra e voce) e Makoto Yayu (basso, tastiere e voce), a chiacchierare con noi a Maps della band e del secondo disco, Clarão, di recente uscita. “Per suonare la stessa batteria, devono volersi per forza bene”, hanno scherzato i nostri ospiti. E le percussioni, il ritmo, i battiti, sono fondamentali nell’economia sonora del gruppo, tant’è che la “batteria siamese” (così la chiamano) è posizionata al centro del palco, in prima fila.

“Siamo quattro tipi che ascoltano un sacco di musica, che vengono dalla stessa scena [quella punki-hc portoghese], ma che non hanno regole, quando compongono i pezzi, se non quella di provare a fare qualcosa di nuovo”, ci hanno detto Fabio e Makoto, con i qualio abbiamo cercato anche di capire il metodo compositivo dei PAUS: abbiamo azzardato l’ipotesi che i brani nascessero da jam in studio, ma siamo stati del tutto smentiti. “Noi non facciamo né jam, né prove insieme per scrivere: facciamo pratica dopo. Quando entriamo in studio, microfoniamo tutto, poi il primo che comincia a suonare è seguito dagli altri, che danno il loro contributo. Tutto sta nella reazione che questo primo impulso provoca”. Un po’ come un processo chimico: sarà banale dirlo, ma il risultato è esplosivo, tanto che, dopo il successo dell’omonimo debutto del 2011, questo secondo disco esce per l’etichetta del Primavera Sound.