Passante Nord. Dieci sindaci si mettono di traverso: “Si provi utilità o diremo no”

Dieci sindaci chiedono un nuovo studio che dimostri l’utilità del Passante Nord prima della progettazione preliminare. Faremo il passante, dicono,

Passante Nord. Dieci sindaci si mettono di traverso: “Si provi utilità o diremo no”

Bologna, 26 gen. – “Noi dichiariamo senza mezzi termini che il Passante nord non troverà il nostro assenso se non saranno dimostrati la sua vera utilità in chiave strategica e per ridurre la congestione di traffico per l’intera rete metropolitana; la condivisione definitiva del tracciato; la realizzazione di tutte le opere di mitigazione: ambientali, complementari e di adduzione indicate dai Comuni; il sostegno al trasporto pubblico ferroviario”.

Sono le condizioni poste da 10 sindaci bolognesi che, “per raggiungere questi obiettivi”, chiedono “venga realizzato uno studio attualizzato da parte della Città metropolitana e della Regione, prima che si avvii la progettazione preliminare, da cui dovrà prendere le basi di lavoro”. In calce le firme di Claudia Muzic (Argelato), Erika Ferranti (Bentivoglio), Giulio Pierini (Budrio). Irene Priolo (Calderara di Reno e delegata ai Trasporti della Città metropolitana), Belinda Gottardi (Castel Maggiore), Stefano Sermenghi (Castenaso), Emanuele Bassi (Sala Bolognese), Isabella Conti (S.Lazzaro), Daniela Lo Conte (Granarolo), Stefano Fiorini (Zola Predosa).

In coro, scrivono in un documento congiunto, “vogliamo dire a gran voce a coloro che vogliono il Passante nord a prescindere dalla dimostrazione della sua utilità che noi sindaci siamo responsabili, noi sindaci siamo dalla parte dei cittadini e delle imprese, siamo dalla parte della ragionevolezza e dell”equilibrio, siamo dalla parte della lotta allo spreco di denaro pubblico”.

Quindi il Passante “lo faremo se e solo se sarà dimostrato che serve e che avrà un valore strategico. E poi vogliamo dire a coloro che dicono che ”bisogna fare a prescindere”, che noi invece non faremo mai a prescindere” ma “solo se la comunità bolognese avrà un evidente vantaggio”. Per i 10 primi cittadini, il “fare a prescindere” appartiene “ad una visione di governo da cui noi prendiamo le distanze, una visione vecchia e fallimentare“.

Inoltre, “sono ormai troppe le grandi opere che nel nostro Paese sono state avviate perché teoricamente utili all’economia, ma risultate poi solo uno spreco di denaro pubblico: autostrade, aeroporti, metropolitane mai valutate dal punto di vista trasportistico, ma solo usate come fonti finanziare di denaro pubblico. Opere realizzate, poi non utili e il cui impatto territoriale rimane sulle spalle dei Comuni e della finanza pubblica. Gli appelli agli investimenti fini a se stessi devono cadere nel vuoto”. I sindaci invece propongono (e se ne fanno alfieri) “la visione di chi vuole cambiare il mondo per renderlo più giusto, equo e sostenibile, con nuove politiche e nuove strategie”, sperando che “la nuova Regione Emilia-Romagna sia in grado di svolgere un ruolo di garanzia per assicurare ai suoi cittadini e dei nostri Comuni che se il Passante si farà questo sarà strategico e utile” (Dire).