Bologna, 4 apr. – Secondo la rete Nascere in casa in Italia il parto in casa è un’esperienza che fanno ogni anno circa 1.500 donne. “Penso che non sia un caso che, mentre la lotta per il diritto al parto sicuro come segno di civiltà sia
unanime e condivisa, invece il concetto che la donna debba avere fiducia nel proprio corpo e in se stessa non abbia mai trovato un altrettanto universale megafono”. Lo scrive Elena Zaccherini, che ha scelto per due volte di partorire in casa e racconta perché e come è andata nel libro Siamo nati in casa. Parto naturale ed energia femminile.
Secondo l’autrice, la donna in condizioni di buona salute è “la migliore sala parto mai progettata al mondo”, depositaria di una forza che non conosce e della quale il mondo non le parla, “una forza grande e che fa un po’ paura”.
Per Paola Chini, l’ostetrica che ha seguito Elena Zaccherini nel parto in casa, partorire normalmente significa farlo “con le proprie forze, senza interferenze mediche” e spiega perché in Italia “le donne che riescono ad avere un parto normale sono veramente poche”.
In Emilia-Romagna, in base alla legge regionale 26 del 1998 Norme per il parto nelle strutture ospedaliere, nelle case di maternità e a domicilio, si può chiedere un rimborso pari all’80% della spesa documentata per il parto in casa.
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