Bologna, 8 mar. – “Ci siamo trovate in situazioni in cui in cambio della possibilità di fare mostre, o di vendere delle opere, ci è stata chiesta in cambio la patata”. Non parliamo di oltraggi, ma di richieste di favori sessuali. Da queste sono partite Silvia Lana e Ilaria Marchesini, in arte Parallel Lines, promotrici della campagna #nonsibaratta. “Abbiamo scelto un linguaggio vernacolare, molto diretto, molto chiaro, provocatorio, ma affatto poco serio” dicono al nostro microfono.
Silvia e Ilaria stanno girando le piazze del nord Italia con in mano delle patate, spiegano alle passanti e ai passanti il perché della loro campagna e chiedono una foto da poter condividere sui social network. “Avevamo chiesto al giornalista di Libero di non essere associate al loro precedente titolo sulla sindaca di Roma (“Patata bollente”, ndr)” ma così non è stato. Per questo Silvia e Ilaria sono molto arrabbiate.
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