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Pagamento o rimborso spese? La fattura di Blu finisce in Procura

Foto tratta da wumingfoundation.com, licenza CC BY-NC-SA

Bologna 17 mar. – Una fattura da 1440 euro intestata a Blu, con relativa partita Iva da artigiano. Questa sarebbe l’importo versato dal Quartiere Savena all’artista per il murale realizzato nel 2007 sulla casa della pace, in via Lombardia. Secondo quanto riportato dal Corriere di Bologna la polizia municipale ha acquisito la fattura dal Quartiere e l’ha consegnata in Procura, insieme ai rilievi fatti nei giorni scorsi nei vari luoghi in cui sono stati cancellati i graffiti.

A sollevare la questione del pagamento del murales è stata per prima la presidente del quartiere Virginia Gieri. Il procuratore aggiunto Valter Giovannini, interpellato sulla vicenda, aveva ipotizzato “il reato di danneggiamento aggravato dall’esposizione del bene alla pubblica fede”.

A negare il pagamento di Blu è però Luca Basile che, all’epoca del murales era il 2007, era il segretario generale dell’Ong bolognese Amici dei Popoli. L’opera, ha spiegato Basile, fu realizzata nell’ambito di una serie di azioni per la giornata mondiale contro la povertà ma a Blu non venne corrisposto nessun compenso, l’Ong e non il quartiere pagò la vernice. Una sorta di rimborso spese dunque.

Gieri però ha ribadito: “Quell’opera era stata richiesta, commissionata e giustamente pagata dal Quartiere Savena nel 2007″.

Quei 1440 euro sono quindi il pagamento dell’opera commissionata o un rimborso spese? Nel 2007 Blu era sicuramente meno noto di ora ma era già un artista internazionale.  “È sprezzo del ridicolo o semplice, totale ignoranza di quanto valga un “pezzo” di Blu a livello internazionale?” commenta Wu Ming 1 su Giap. Oltre al prezzo della vernice, pare pagata da Amici dei Popoli, bisogna poi considerare il noleggio del camion con scala utilizzato per realizzare un’opera di quelle dimensioni.  Lo ricorda Luca Basile che sottolinea come l’opera fu realizzata su più giorni e quindi l’artista potrebbe aver sostenuto delle spese extra inizialmente non preventivate.

Sarà ora la Procura a decidere se cancellare quell’opera è stato quindi un reato. Nessun commento è arrivato invece da parte dell’artista né c’è un commento ufficiale dei Wu Ming che della protesta si son fatti in qualche modo portavoce e che precisano: “Noi Wu Ming, in accordo con Blu, non stiamo rilasciando interviste né rispondendo a domande della stampa”.

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