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Orto Botanico di Bologna. Le piante vanno a ruba… e non è un eufemismo

Bologna 29 apr.- All’Orto Botanico di Bologna le piante vanno a ruba. E non è un eufemismo. Il parco-museo di via Irnerio 42 si vede troppo spesso vittima di furti. Se è possibile sorvolare su rami e fiori strappati, rifiuti e calpestamento del manto erboso, la situazione diventa più spinosa quando sono gli esemplari rari per non dire introvabili, ad essere rovinati o direttamente estirpati. Il dito può essere puntato sul fruitore medio solo in parte, in quanto secondo il curatore prof. Umberto Mossetti, sono gli esperti ed i collezionisti per primi a volersi appropriare degli esemplari unici presenti all’interno dell’Orto Botanico.

L’Orto vede sempre più visitatori,sempre più internazionali e sempre più scolaresche, soprattutto in primavera dove si contano il maggior numero di “sparizioni”.

La situazione risulta complicata poichè gli addetti alla manutenzione del parco sono solamente 2, dei 10 che c’erano all’apertura. Vengono sì aiutati da studenti e operatori sociali ma la sorveglianza in pratica non esiste. Il personale destinato alla manutenzione dell’orto è appena sufficiente e non può occuparsi anche della sua sorveglianza.

Si è dovuti intervenire mettendo sotto chiave le serre più sensibili rendendole disponibili solo al pubblico che lo desidera, accompagnato da un addetto ai lavori.

I casi sono innumerevoli, sono stati rubati frutti, piante grasse, fiori con tutto il vaso,si annoverano anche  episodi di piante estirpate dal terreno e portate via. Casi di vera e propria razzia in alcuni casi dove i ladri hanno scavalcato i cancelli per rubare le piante. L’unico frutto che aveva dato la pianta di cacao presente nella serra tropicale è stato anche quello rubato sebbene fondamentalmente utile solo come oggetto ornamentale data la sua età. Per un periodo l’Orto ha ospitato un esemplare di Lephophora, comunemente conosciuta come peyote, pianta sudamericana dalla quale si ricava la mescalina, le reazioni di alcuni visitatori hanno portato uno dei giardinieri a doverla controllare a vista.

C’è la possibilità di richiedere una talea degli esemplari che possono interessare gli appassionati, è una pratica veloce e indolore per la pianta e basta chiedere, quel che è possibile donare viene donato, è stato anche creato un banchetto apposito ad offerta libera dove le piante in esubero possono essere portate a casa da chi lo desidera.

Abbiamo intervistato Luca Magagnoli, uno dei giardinieri dell’Orto Botanico e il Professor Umberto Mossetti, curatore dell’Orto.

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