Occupazioni. Prove di dialogo tra Làbas e Unifica

Il presidente del Consorzio, Muratori, ha proposto due appartamenti ad Ozzano in cambio della villetta di via Aldini occupata. Làbas:

Radio Città del Capo - Occupazioni. Prove di dialogo tra Làbas e Unifica

Immagine tratta dalla pagina Facebook di Làbas

Bologna, 27 ott. – Si potrebbero incontrare a breve gli occupanti del collettivo Làbas e il presidente del consorzio Unifica, Gianluca Muratori. Dopo che gli attivisti sono entrati nella palazzina di viale Aldini, Muratori ha proposto uno “scambio”: due appartamenti ad Ozzano in cambio dell’uscita dall’occupazione.
Una proposta che Làbas non esclude di poter accettare. “Vediamoci e parliamone” dicono gli attivisti, che chiedono un incontro a breve con Muratori per discutere della cosa.

“Ribadiamo la nostra disponibilità a parlare con chiunque sia disposto a proporre valide soluzioni concrete ad un’emergenza abitativa che nel contesto della crisi sta diventando sempre più elemento strutturale” aggiungono con una nota gli occupanti.

Secondo Christopher Ceresi, uno degli attivisti, l’occupazione ha portato ad un primo passo verso una soluzione.

Intanto dalla Procura fanno sapere, per voce del sostituto procuratore Valter Giovannini, che il reato potrebbe anche essere perseguibile d’ufficio (perché gli occupanti sono più di dieci). “Seguiamo anche la vicenda della ”trattativa” ed al momento abbiamo acquisito agli atti gli articoli di stampa” fa sapere Giovannini.

Sono assolutamente contrari all’ipotesi trattativa i consiglieri comunali di Forza Italia, per i quali lo scambio potrebbe diventare un precedente “pericoloso”. “Se un’impresa si trova a dover trattare con gli occupanti vuol dire che è stata lasciata isolata e sola dalle istituzioni”, commenta Michele Facci, capogruppo Fi, nel suo intervento di inizio seduta in Consiglio comunale.
“Se passasse il messaggio che questo è il modo di agire non solo non sarebbe corretto, ma sarebbe anche pericoloso e potrebbe portare a conseguenza incontrollabili”.
Gli fa eco il collega Lorenzo Tomassini: “Mentre un privato deve scendere a patti con gli occupanti per poter lavorare sulla sua proprietà, assistiamo allo spettacolo inaccettabile di una madre che è costretta a vivere in auto col figlio di sette mesi”. Si tratta di una donna che spesso “si è presentata qui in Comune, che ha parlato coi consiglieri, ha chiesto incontri al sindaco, Virginio Merola e all’assessore al Welfare, Amelia Frascaroli e ha ricevuto una risposta non risolutiva dal collega alla Casa, Riccardo Malagoli”, aggiunge Tomassini, che ora ha intenzione di “chiedere udienza al prefetto, Ennio Mario Sodano, sul tema, dato che invece, chi prende con la forza uno spazio, ha la meglio”.