Nuovi violenti scontri in piazza Verdi. La polizia arretra
Le cariche per impedire un’assemblea del Cua. Poi la reazione degli studenti, con lanci di bottiglie, tanto da far arretrare la polizia in Largo Respighi.

27 mag. – Scontri violenti tra polizia, carabinieri e studenti in piazza Verdi per un’assemblea indetta dal Collettivo Universitario Autonomo. Dopo le cariche la reazione degli studenti è stata tale, con violenti lanci di bottiglie, da fare arretrare le forze dell’ordine.
Poco dopo le 18 i carabinieri avevano chiesto agli studenti non utilizzare il megafono per l’assemblea ed hanno cercato di impedire l’ingresso della piazza agli attivisti del collettivo. Dopo mezz’ora di fronteggiamento la situazione è degenerata: dopo vari tentativi di far retrocedere gli studenti a colpi di manganello, carabinieri e poliziotti sono arretrati, correndo, colpiti da bottiglie lanciate dagli studenti. Agenti e militari si sono rifugiati dentro i blindati parcheggiati sotto al portico del Teatro comunale. La folla di studenti è avanzata dietro di loro e sono state lanciate bottiglie e altri oggetti contro i blindati. Diversi gli scudi rotti, via Zamboni è una distesa di vetri rotti.
Anche prima, durante le azioni di respingimento, erano volate bottiglie, anche a caso, e molte persone presenti in via Zamboni e piazza Verdi hanno cominciato a correre spaventate.
Un fotografo, Mario Carlini, è stato ferito alla testa da una bottiglia e ci sono almeno 5 feriti tra le forze dell’ordine, soccorsi dall’ambulanza. Il Cua parla di tre ragazzi e una ragazza feriti che sarebbero andati al Pronto soccorso.
Giovanni Stinco all’interno del nostro giornale radio ci ha raccontato in diretta quello che stava accadendo. Ascolta
“Ci sembra evidente cosa ha prodotto quella che è stata la volontà politica di negare una assemblea legittima e giusta, prima giovedì e poi oggi”. E’ quanto manda a
dire, per bocca di un portavoce, il Cua dopo gli scontri. E, richiamando le lotte dei facchini, conclude dicendo: “Se continuano a negare i diritti questo è solo un primo passo”.
“Speriamo che almeno si siano divertiti”, e’ invece il commento amaro di un agente del reparto Mobile dopo gli scontri. “Tanto ormai ci pagano per farci ‘menare‘”. Un collega a fianco aggiunge: “Ma perché, poi? Per evitare una assemblea?”.