Nozze gay. Il Tar boccia Alfano. Merola: “Ora una legge per estendere i diritti”
Lo ha deciso il Tar del Lazio che accolto il ricorso di alcune coppie contro l’annullamento disposto dal Prefetto di Roma. Il sindaco Merola chiede una legge nazionale per permettere le unioni gay

Bologna, 9 mar. – L’annullamento delle trascrizioni di nozze gay celebrate all’estero può arrivare solo dal tribunale civile. Lo ha deciso il Tar del Lazio che accolto il ricorso di alcune coppie contro l’annullamento disposto dal Prefetto della trascrizione della loro unione contratta all’estero nel registro dell’Unioni Civili del Comune di Roma.
“E’ importante la decisione del Tar del Lazio che ha dichiarato non valide le disposizioni stabilite da alcuni prefetti per l’annullamento delle trascrizioni di nozze tra persone dello stesso sesso celebrate all’estero. Lo avevo sempre sostenuto e accolgo con soddisfazione la sentenza”. Lo sottolinea il sindaco di Bologna, Virginio Merola, che si era visto annullare dalla prefettura le trascrizioni già compiute di alcune nozze gay celebrate all’estero, compreso il matrimonio del senatore Sergio Lo Giudice. “Alla luce di questo – prosegue Merola – torno a porre con forza la necessità di approvare al più presto una legge nazionale che estenda i diritti dei coniugi alle unioni civili fra persone dello stesso sesso, come già accade nella stragrande maggioranza dei Paesi europei, per affermare un importante principio di libertà e di giustizia”.
“Avevo sempre pensato e detto che la circolare Alfano era atto discutibile. L’ennesima sentenza dimostra che si può risolver tutto approvando in fretta una legge su cui è stato preso un impegno da tante forze politiche”, in merito ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. Lo ha detto il sindaco di Bologna, Virginio Merola, commentando la sentenza del Tar del Lazio. Merola era stato uno dei primi sindaci a trascrivere le nozze tra persone dello stesso sesso; atto poi annullato dal prefetto Ennio Mario Sodano. Il primo cittadino – commentando la sentenza che ha accolto il ricorso di alcune coppie contro l’annullamento disposto dal Prefetto della trascrizione della loro unione contratta all’estero nel registro dell’Unioni Civili del Comune di Roma – ha chiesto che “si faccia una legge consapevoli del fatto che altrimenti continua un’eterna battaglia legale per affermare i diritti di queste persone – ha aggiunto – che sono riconosciuti ormai dal diritto europeo. Un’altra conferma della necessità di approvare questa legge così come è stato promesso”. “Credo sia evidente a tutta l’opinione pubblica – ha concluso Merola – che c’è un cortocircuito. Abbiamo persone concrete che chiedono elementari diritti. La registrazione come sempre è un atto che permette di sapere chi si è sposato e semplicemente non ha altre conseguenze giuridiche. Sicuramente bisogna trovare una soluzione con una nuova legge, come ho sempre detto. Però non ci si può chiedere di assistere alle ingiustizie senza mai reagire. Credo che queste persone abbiano diritti come tutti gli altri, sennò è una nazionalizzazione del diritto, nel senso di chiusura del nostro Paese ai diritti delle persone, non mi sembra una cosa edificante”.
“La decisione del TAR de Lazio è pioggia sul bagnato per Alfano. Già il procuratore di Roma l’aveva detto pubblicamente e il tribunale di Udine l’aveva scritto in una sentenza: solo un giudice può disporre la cancellazione di un atto anagrafico. Per coltivare le pulsioni anti gay del suo partitino da 3% Alfano sta mandando allo sbaraglio i Prefetti delle maggiori città italiane facendo compiere atti contrari alla legge. Quanto ancora dovremo aspettare perché il Ministro dell’interno smetta la sua crociata contro le coppie dello stesso sesso e si occupi di garantire la sicurezza degli italiani?”. Commenta così la decisione del Tar il senatore Pd Sergio Lo Giudice, il cui matrimonio in Norvegia, trascritto dal Sindaco di Bologna, era stato cancellato dal Prefetto a seguito della circolare Alfano.