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“Non sa di cosa parla”. “No, è lui che dice cazzate”. E’ scontro tra Bonaccini e Balzani

I due sfidanti Bonaccini e Balzani. In mezzo a loro il segretario del Pd Bologna Donini

Bologna, 26 set. – “Balzani non sa di cosa parla”. “No è Bonaccini che sul lavoro dice cazzate”. Ultimi giorni di primarie, ultime bordate dei due candidati del partito democratico, l’ex sindaco di Forlì Roberto Balzani e il suo avversario Stefano Bonaccini.

Bonaccini, attaccato da Balzani sulla questione del cemento (“quando parla di lavoro pensa alle auostrade”) risponde a muso duro. “Non sa di cosa parla, perché io propongo il consumo del territorio zero e lo stop ad ogni nuova costruzione in città. Voglio vedere se Balzani ha il coraggio di andare nei comuni del terremoto e dire ‘no’ alla Cispadana, arteria autostradale che tutti vogliono perché servirà a creare lavoro e rendere più competitivo il distretto biomedicale”.

Ricambia la gentilezza Balzani che commenta così la parte del programma di Bonaccini che promette in 10 anni “buona e piena occupazione” in regione. “Una cazzata, una di quelle cose che vengono raccontate dai politici in campagna elettorale. Chi lo dice mente sapendo di mentire. Si può provare a creare circuiti di occupazione, incentivandola, rivedendo la formazione, ma promettere la piena occupazione in 10 anni è qualcosa di molto rischioso. Chiedo a Bonaccini: su quale progetto sostiene di raggiungere il risultato? Altrimenti io potrei promettere di regalare a tutti i cittadini mille euro”.

Per il resto i due candidati cavalcano i punti forti dei loro programmi, Bonaccini annuncia una forte opera di sburocratizzazione e un patto per il lavoro, Balzani punta su una svolta green basata sul recupero di materia e sul taglio degli inceneritori.

“La prima cosa che farò in regione è lavorare per arrivare ad un patto per la crescita e il lavoro”, spiega Stefano Bonaccini.

“Queste primarie non le voleva nessuno, e invece ho imposto al partito più monolitico d’Italia delle primarie vere”, spiega Roberto Balzani.

Questo il resoconto dell’incontro tra i due candidati sui temi dell’innovazione, che si è tenuto a Working Capital.

Per le primarie del Pd si voterà domenica 28 settembre dalle 8 alle 20 negli 800 seggi sparsi in tutta l’Emilia-Romagna. Per votare si dovrà versare almeno 2 euro e iscriversi all’albo degli elettori del centrosinistra. Si vota dai 16 anni in su e non serve la cittadinanza italiana (ma nel caso bisognava registrarsi entro giovedì 25). Sul sito ilpresidentelosceglitu.it la lista in formato pdf dei seggi a Bologna e provincia.

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