accorpamenti che non vengono organizzati e il personale che non viene sostituito. Questo perché ogni 30 giugno (quest’anno il 28) al personale supplente, una buona fetta del totale che lavora nei nidi, scade il contratto. Perciò dall’1 luglio rimane in servizio solo chi è di ruolo, senza sostituzioni. In sostanza, se io mi ammalo il lavoro ricade sulle colleghe”. Quindi la soluzione sarebbe chiudere i 28 nidi apertie prime tre settimane di luglio si lavorano da una vita, ma la differenza è che c’era la collaborazione di tutto il personale precario in servizio dal 1 di settembre, quindi un maggior turn over. Oggi si fanno turni pazzeschi, incastri incredibili, e malgrado tutto siamo sempre a disposizione”.
Quello che viene chiesto, in definitiva, è ripensare il ‘Progetto Luglio’ in modo tale che il personale di ruolo sia affiancato da quello precario. Altrimenti “si va verso l’esaurimento fisico e mentale”. Il servizio è in scadenza quest’anno ed era stato lanciato dal Comune con un accordo biennale, sottoscritto dai sindacati confederali – Cgil, Cisl, Uil – ma non da Cobas, Adi e Sgb. Di pochi giorni fa un’altra lettera, firmata da 308 educatrici che si opponevano all’apertura oltre la prima settimana di luglio.
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