22 ott. – Un dipendente della Cooperativa Facchini di Castenaso, Silvano Grandi, che lavorando dal 1977 al 1979 presso la Derbit Bituminosi e Affini Spa scaricò sacchi di polvere di amianto dai camion per portarli all’interno dello stabilimento, morì nel gennaio 2002, a 64 anni, per una neoplasia polmonare. Per quella morte, il gup di Bologna Pasquale Gianniti ha rinviato a giudizio per omicidio colposo il responsabile legale e presidente del consiglio di amministrazione della Coop Facchini e il presidente del consiglio di amministrazione e responsabile legale della Derbit.
La figlia di Grandi si è costituita parte civile con gli avvocati Ezio Torrella e Cristina Gandolfo.
Il processo è stato fissato per il 25 maggio 2011 davanti al giudice monocratico.
L’amministratore della Coop Facchini – secondo le indagini – avrebbe omesso di sottoporre i lavoratori esposti a rischio per il contatto con l’amianto a visite mediche al momento dell’assunzione e nei periodi successivi. Il presidente della Derbit avrebbe omesso, invece, di eliminare o ridurre la diffusione delle polveri di amianto, che l’azienda ha cessato di utilizzare solo nel ’79.
Il rapporto dell’Ausl di Bologna sul caso ricorda, tra l’altro, la morte di un altro dipendente della Coop Facchini addetto al magazzino Derbit, deceduto nel 2002 per tumore ai bronchi e alla trachea (la causa civile ha riconosciuto il nesso acusale tra patologia e lavoro).
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