Foto tratta dal sito ufficiale fmb.unimore.it
19 mar. – “Biagi infame responsabile della crisi”. E’ questo il contenuto della scritta a spray apparsa questa notte sul muro della sede della Fondazione universitaria intitolata a Modena a Marco Biagi. La scritta contro il giuslavorista, assassinato esattamente 13 anni fa a Bologna dalle nuove Br, è stata immediatamente cancellata.
E’ arrivata subito la condanna del sindaco Gian Carlo Muzzarelli. “Un gesto ignobile e vergognoso. La memoria di Marco Biagi non verrà certo offuscata da chi, in modo vigliacco, scrive sui muri. Continueremo a ricordarlo con gratitudine”.
Muzzarelli lo ha detto aprendo stamane il convegno internazionale “Employment Relations and Transformation of the Enterprise in the Global Economy”, organizzato dalla stessa Fondazione Marco Biagi e dall’Università di Modena e Reggio Emilia in memoria del giuslavorista. Il sindaco di Modena lancia poi un messaggio agli autori della scritta: “Infami sono coloro che non hanno il coraggio del confronto e della libertà”.
Il termine “infame“, scelto da chi a Modena ha tracciato una scritta muraria contro Marco Biagi, “è una parola che usa la mafia“ha detto il sindaco di Bologna, Virginio Merola, durante il Consiglio comunale dedicato e Biagi.
“Anche quelli che potrebbero apparire segni di non estrema gravita” sono invece da condannare e da non far passare sotto silenzio e in secondo piano”, afferma il presidente della Regione Stefano Bonaccini, dopo aver partecipato, a Bologna, alla deposizione di una corona di fiori nella piazzetta intitolata al giuslavorista ucciso nel 2002.
“Le scritte offensive a Modena non oscureranno sua memoria e coraggio” ha scritto in un tweet il deputato modenese del Pd Matteo Richetti.
Sono diversi i rappresentanti della politica e del mondo del lavoro che oggi lo ricordano. “Non si può negare che Biagi sia stato un vero riformista, per la sua visione aperta ed internazionale, per l’attenzione alle esigenze dei lavoratori e delle imprese e per aver cercato un equilibrio fra le esigenze della competitività e la tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori”, ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, intervenendo al 13esimo convegno annuale in memoria di Marco Biagi dal titolo “La grande trasformazione del lavoro nella contrattazione collettiva” in corso in Sala Zuccari a Palazzo Giustiniani.
Per i vicesegretari del Pd Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini “l’Italia ha un debito di riconoscenza nei confronti di un servitore dello Stato vittima della violenza terroristica. Noi vogliamo ricordarlo”, continuano i due democratici, ” come uno studioso serio e appassionato al servizio delle Istituzioni e della democrazia”.
Per Pietro Ichino (Pd) c’è un nesso tra l’uccisione di Marco Biagi e la recente strage a Tunisi: “Dobbiamo anche al sacrificio di Marco Biagi se il Paese oggi sta guarendo da quella malattia mortale, anche se, come vediamo, quella malattia ci assedia intorno ai nostri confini”.
“Ricordare oggi Marco Biagi- ha scritto Annamaria Furlan- non può limitarsi alla necessaria condanna di ogni forma di terrorismo, ma significa rispettare ed attualizzare il suo operato sui temi della riforma degli ammortizzatori sociali, della giusta flessibilità, della partecipazione dei lavoratori e del cambiamento del sistema contrattuale”.
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