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“Minerbio non trema” scrive a Bonaccini: “Blocchi la sovrappressione”

Manifesto

Una lettera aperta al presidente della Regione Stefano Bonaccini pubblicata sui giornali locali, manifesti  affissi in giro per il paese e un sito web: è la campagna d’autunno che l’associazione Proambiente Terre di Pianura ha lanciato contro il progetto di esercizio in sovrappressione del sito di stoccaggio metano di Minerbio, alle porte di Bologna. “Dopo l’incontro del 4 luglio scorso dalla Regione non abbiamo più saputo nulla” dice Nicola Armaroli, direttore di ricerca del Cnr e cittadino minerbiese che da sempre osteggia il progetto presentato da Snam e Stogit per aumentare la capienza del sito attraverso l’aumento della pressione di stoccaggio al 107% sulla pressione storica del giacimento.

Non vogliamo essere soggetti ad alcuna sperimentazione che aumenti il rischio in una zona duramente colpita del terremoto del 2012” scrive l’associazione nella lettera aperta in cui si chiede all’Emilia di fare come la Lombardia che “ha vietato la sovrapressione nel deposito di stoccaggio di Sergnano (Cremona) per «elevata sensibilità sismica»”. A preoccupare gli attivisti del comitato, che ha raccolto alcune migliaia di firme per fermare la sovrappressione, è sempre la sismicità indotta. “Sotto Minerbio passa una faglia ‘capace’ (termine tecnico che indica la probabilità che possa produrre terremoti, ndr) secondo Ispra, ma nell’inventario della Regione che riprende quello dell’Ingv non c’è traccia di questa faglia” dice Armaroli che si domanda: “Di chi ci dobbiamo fidare?”.

L’appello di Armaroli e soci è che prevalga il principio di precauzione: “Visto che nessuno può assicurarci che con l’aumento di pressione non si generi sismicità, è bene fermare il progetto“. Il che non significa, lo sottolinea Armaroli, chiudere il sito di stoccaggio, ma solo smettere di pensare di pompare metano ad una pressione maggiore rispetto a quella in cui per milioni di anni è stato confinato nel sottosuolo.

L’associazione ne ha poi anche per il Comune e la Prefettura: “Il piano comunale di Protezione Civile risale al 2013 e invoca un coordinamento sovracomunale per la gestione di incidenti rilevanti agli impianti di stoccaggio e smistamento gas. Ad oggi, non risulta traccia di questo coordinamento. Il piano di Emergenza Esterna, in capo alla Prefettura, risale a oltre 11 anni fa. Nel frattempo le normative sono diventate più stringenti, mentre il Piano resta in attesa di aggiornamenti“.

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