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Minerbio. Il “sistema a semaforo” e l’appello alla Regione: “Blocchi l’aumento di pressione”

Minerbio, 25 mag. – “La Regione può ancora farlo: stoppi l’aumento di pressione della centrale di stoccaggio gas di Minerbio“. A chiederlo ieri sera sul palco del teatro Minerva di Minerbio è Nicola Armaroli, direttore di ricerca al Cnr di Bologna e cittadino di Minerbio, nel corso della partecipata assemblea dedicata alle problematiche connesse al più grande sito di stoccaggio gas d’Italia e uno dei più grandi d’Europa. Più di 250 persone, abitanti di Minerbio e dei comuni limitrofi, hanno risposto all’invito delle associazioni Primo Moroni, Bianca Guidetti Serra e la nascente Ambiente Terre di pianura, e hanno affollato il teatro nell’ex casa del fascio.

La centrale di stoccaggio e di pompaggio gas di Minerbio è un sito strategico, di importanza nazionale, con cui i minerbiesi convivono da decenni e come sottolinea Armaroli “possiamo continuare a farlo“: “Qui non c’è una banda di NoTutti, qui ci sono delle persone responsabili che sanno che gli impianti sono strategici“. Le preoccupazioni dei cittadini riguardano però la sicurezza in caso di incidenti (c’è un piano di sicurezza esterna in corso di aggiornamento e, secondo i comitati, “mai applicato interamente”), le emissioni dei turbocompressori e soprattutto la sismicità legata alle attività di pompaggio. E proprio su questo punto Armaroli ha sottolineato un aspetto che ha raggelato la platea: nelle prescrizioni che il Ministero dell’ambiente ha dato Snam/Stogit per l’esercizio con pressione al 107% rispetto a quella storica di giacimento viene previsto, in sede di esercizio, un “meccanismo a semaforo“. Cioè: si pompa il gas in sovrapressione fino a quando la microsismicità rilevata collegata alle attività non supera una determinata soglia; se la supera, si smette di pompare e si riduce la pressione. Per spiegare meglio il funzionamento del “semaforo”, Armaroli cita Enzo Boschi, l’ex direttore dell’Ingv che qualche giorno fa, commentando un accordo tra Ingv e Assomineraria che lo prevede, scriveva: “Come in un semaforo, quando scatta il rosso, le automobili frenano e non si verificano incidenti. Purtroppo- aggiunge Boschi-, i processi che avvengono nella crosta terrestre non si possono frenare: anche se si interrompono tempestivamente le iniezioni di fluidi, i processi geodinamici ormai innescati potrebbero divenire catastrofici“. “Non è ammissibile– spiega Armaroli ad una platea con gli occhi strabuzzati- che in questo territorio si realizzi un gigantesco esperimento a semaforo in cui «si prova» se si innescano terremoti «di magnitudo 3 o superiori». Questo esperimento, fatto qui nel cratere dei terremoti del maggio 2012, si chiama provocazione“. Anche perché, come spiega il geologo Francesco Aucone, “una volta innescata la sismicità non si può arrestare“.

Il “meccanismo a semaforo” previsto dal Ministero dell’Ambiente è stato successivamente approvato dalla giunta regionale con la delibera del 6 giugno 2016 che ha dato il via libera alla valutazione di impatto ambientale per l’esercizio in sovrapressione. Per questo Igor Taruffi, consigliere regionale di Sinistra Italiana, ha annunciato che presenterà un’interrogazione in Assemblea legislativa: “Io penso che esista un principio di precauzione in virtù del quale prima di procedere bisogna essere sicuri al 107% che non ci siano problemi di alcuna natura e in caso contrario bisogna avere la forza di fermarsi perché le ragioni del mercato non possono prevalere sulle ragioni dell’ambiente e della salute“. Taruffi ha poi incalzato Snam e Stogit, che hanno fatto sapere che non avrebbero partecipato alla serata: “Sono società controllate da Cassa depositi e prestiti quindi dal Ministero dello sviluppo economico quindi dal Governo di questa repubblica quindi devono rispondere ai cittadini. Non è più tollerabile che qualcuno possa pensare di non venire agli incontri pubblici, o non rispondere ai cittadini o alle istituzioni, o che esistano informazioni di carattere industriale che non possono essere divulgate. Non si può più”.

Del meccanismo a semaforo ho saputo solo adesso” ha detto il sindaco Lorenzo Minganti, che si è impegnato a chiedere chiarimenti specifici alla Regione in proposito. E non ha nascosto il sindaco che il fatto che sia previsto un livello di sismicità fino a magnitudo 3 come “accettabile” genera un po’ di “inquietudine“.

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