Bologna, 30 mag. – A 6 giorni dal voto di domenica il sindaco Virginio Merola firma i referendum della Cgil sul lavoro, compreso quello contro i licenziamenti del Jobs Act, misura simbolo dell’azione di governo del Pd e del premier e segretario democratico Matteo Renzi. “Ho firmato – ha detto il sindaco – perché dobbiamo riportare il tema del lavoro al centro del dibattito pubblico, a partire da Bologna”. Così Merola che ha deciso di firmare per i tre referendum che, ha spiegato a suo tempo la numero uno della Cgil Susanna Camusso, si prefiggono di riparare alle stortura del jobs act su voucher, licenziamenti e appalti.
Un’apertura alla sinistra del partito – da sempre avversaria del jobs act – da parte di un sindaco che, per quanto riguarda i rapporti con Matteo Renzi, un paio di settimane fa aveva detto di essere “leale ma non fedele” al premier. Una mossa che non piace ovviamente a una parte dei democratici. “Mi spiace non riconosca il valore di sinistra del jobs act“, è il commento del bolognese Filippo Taddei, responsabile economico del Pd nazionale e uno degli estensori del provvedimento.
Merola ha comunque specificato di ritenere il jobs act una buona legge ma da migliorare, per quanto riguarda ad esempio i voucher. Il sindaco ha inoltre aggiunto di non condividere “né la posizione di chi ritiene che l’abolizione dell’articolo 18 possa sbloccare da sola il mondo del lavoro italiano, né la posizione di chi ha difeso a oltranza l’articolo 18 come se fosse l’unica battaglia possibile”.
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