La contestazione del collettivo Hobo durante l’incontro “Periferie sicure”
Bologna, 25 gen. – Un “centro di rimpatrio per i delinquenti” a Bologna. Lo ha chiesto il sindaco Virginio Merola al ministro dell’Interno Marco Minniti, oggi ospite alla sede del quartiere San Donato-San Vitale per l’incontro organizzato dal Pd sulle periferie sicure. “Siamo disponibili ad ospitarlo noi“, ha proposto poi Merola. Dopo la richiesta di chiusura del Centro di identificazione ed espulsione – definito dal sindaco “un luogo di tortura” – e la successiva conversione in hub, il sindaco propone quindi di affiancarvi una struttura di espulsione regionale per migranti che commettono reati. Questo anche alla luce della sensibile riduzione dei flussi migratori.
Passando poi a parlare di Piazza Verdi, il sindaco Merola ha inoltre specificato di non voler “più vedere gente convinta che col foglio di via può farci quello che vuole”. Il riferimento è alle persone straniere che gestiscono lo spaccio in zona universitaria, che vengono “qui per delinquere” e in merito alle quali “non c’è problema per chi è di sinistra nel dire che devono stare qui fino a quando non li abbiamo identificati”. A Minniti, ha sottolineato ancora il sindaco, “non chiediamo nulla tranne che di fare la nostra parte”, ma il Ministro non si è sbilanciato e non ha apertamente rilanciato la proposta. “Ho ascoltato le cose che ha detto Virginio – ha detto Minniti -, consentitemi di fare pubblicamente un ringraziamento alla città di per quello che ha fatto in questi anni sul terreno della capacità di gestire insieme accoglienza e integrazione”.
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