Mense scolastiche. Con l’appalto il Comune spenderebbe 4,95 euro a pasto

Su questa base dovrà poi essere calcolata la tariffa che pagheranno i genitori, se il consiglio comunale darà il via libera alla privatizzazione del servizio. Ma i conti per ora sono fatti su cifre provvisorie

Mense scolastiche. Con l’appalto il Comune spenderebbe 4,95 euro a pasto

Bologna, 25 feb. – Nella prossima gestione del servizio di ristorazione scolastica il costo medio del pasto potrebbe essere di 4,95 euro. E’ quello che si legge nel piano economico allegato alla delibera con cui la giunta ha messo nero su bianco la sua volontà di affidare in appalto ai privati le mense scolastiche. I conti però sono provvisori perché si attendono ancora da Seribo la perizia sul ramo di azienda (la quota che il Comune deve acquistare dal socio privato della partecipata) e i dati del bilancio consuntivo del 2014. Troppo presto per parlare di tariffe, per ora si parla della base su cui sarà poi calcolato quello che dovranno spendere i genitori.

Per arrivare alle cifre di cui si è discusso oggi in commissione consiliare, e che valgono nell’ipotesi di un appalto della durata di 4 anni, si è fatto affidamento sul bilancio di previsione e sul valore al 30 giugno 2015 dei beni che rientreranno nell’operazione, pari a 787.297 euro. Il documento, firmato dal commercialista Claudio Orsini, propone un confronto con una eventuale concessione decennale del servizio alla società partecipata; in questo caso il costo medio del pasto sarebbe stato di 5,597 euro.

Nella relazione di Orsini si ipotizza per il prossimo anno scolastico un fatturato di 16 milioni di euro nel caso dell’appalto per 4 anni e di 18 milioni nel caso della concessione decennale. Una differenza siginificativa emerge alla voce dei costi di service addebitati dal socio privato, che scenderebbe da 800 mila euro a 200 mila con l’appalto e solo a 300 mila con la concessione. Con l’appalto, inoltre, si eliminano 147 mila euro di compensi per amministratori e sindaci.

Lunedì prossimo la delibera tornerà in commissione. L’assessore Pillati ha aperto a buona parte delle modifiche proposte dal consigliere Francesco Errani del Pd e alle richieste di precisazione fatte dalla capogruppo di Sel Cathy La Torre sulle ragioni che hanno spinto la giunta a decidere di affidare ai privati il servizio.