Bologna, 8 apr. – Due laureati su tre rischiano di restare senza specializzazione o saranno costretti a trasferirsi all’estero. Gli studenti di medicina sono tornati a protestare contro il taglio alle borse di studio per i contratti di formazione specialistica: attualmente ci sono 3.300 posti da specializzando a fronte di 10mila studenti che cercano ogni anno ad entrare nelle scuole di specializzazione. Camici bianchi, appesi come cartelli davanti al paglione 11 del policlinico Sant’Orsola, recitano: “Medico fantasma”, “Investire sui medici si chiama prevenzione”, “#sullasalutenonsischerza”.
“In un colpo solo colpiscono istruzione e sanità” denunciano gli studenti del gruppo Prometeo che spiegano: “Se gli studenti non si possono specializzare ci sarà in futuro una forte carenza di medici, perché la laurea non basta”. Con loro anche gli studenti di Link-Coordinamento Universitario di Bologna.
L’altra novità di quest’anno è il test nazionale, del quale ancora non sono usciti né bando né regolamento. Il test verrà effettuato ad ottobre, aumentando il numero di partecipanti rispetto a quando il test era di Ateneo, vi parteciperanno infatti due classi di laureati per lo stesso numero di borse.
Gli aspiranti medici, sempre al Sant’Orsola, avevano protestato anche a dicembre con il flash mob delle mani legate con cerotti e stetoscopi: da allora, sottolineano gli studenti di Prometeo, l’unica novità è che le borse sono state aumentate da 2.200 a 3.300 “ma questo è solo un passettino, non basta”.
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