19 ago. – La missione italiana in Libano dura da 34 anni e per il ministro della difesa Mario Mauro, oggi a Bologna, è l’occasione per ribadire la presenza italiana in Afghanistan.
Alla caserma Mameli Mauro ha fatto visita alla “brigata Friuli” di ritorno dal Libano e ha detto: “A volte il tempo necessario per il contenimento dei conflitti, indispensabile per preparare la pace, va al di là dei calcoli politici”. Secondo Mauro l’alternativa sarebbe far deflagrare i conflitti senza intervento “come in Rwanda o a Srebrenica”.
Rivolgendosi poi ai soldati il ministro ha ricordato che “il prezzo che chiede di essere pagato per la democrazia, per la pace e per la libertà si chiede di pagarlo ai soldati”.
Il ministro è intervenuto anche sulla situazione egiziana appoggiando la sollecitazione fatta da Letta e dal ministro Bonino versi l’Europa per una maggiore presa di coscienza, “che si manifesta nell’incontro degli ambasciatori e poi del Consiglio dei ministri degli Esteri”. Secondo Mauro “tutte le soluzioni possono essere auspicabili. Penso”, ha detto ancora il ministro “che l’Egitto abbia bisogno di sentire la vicinanza dell’Unione Europea, sapendo che in fondo al tunnel ci saranno paesi amici, in grado di sostenere l’Egitto in questo momento così travagliato”.
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