Bologna, 7 dic. – Quanto può costare un post Facebook diffamatorio? Secondo il Gip di Bologna Alberto Ziroldi intorno ai 30 mila euro. Per l’esattezza 28.870 più 1200 di multa: è quanto dovrà versare il capogruppo dell’opposizione (di Forza Italia) in consiglio comunale a Marzabotto, Morris Battistini, giudicato colpevole, in primo grado, di diffamazione ai danni della vicesindaco Valentina Cuppi, di Alessandro Borghi (presidente dell’Anpi), di Donato Battista (presidente del circolo Arci), Pierpaola Persiani (partecipante alla Consulta del volontariato civile), Patrizia Zanasi (segretaria del circolo Pd), Patrizia Venturi (presidente Proteczione civile volontari) e Maria Grazia Zeppellini (volontaria dell’Anpi).
Il post incriminato fu scritto, poi rimaneggiato, da Battistini all’indomani degli attentati delle Ramblas a Barcellona dell’agosto 2017. Nel suo post il consigliere accusa di complicità “morale” con gli attentati varie personalità di Marzabotto attive in politica e nell’associazionismo. Concludendo il tutto con una serie di hashtag: #vergogna #ècolpavostra #fateschifo. Qualche giorno dopo partirono le querele. Successivamente Battistini cercò di “metterci una pezza” prima rimaneggiando e poi cancellando il post. Inutilmente perché gli screen shot erano già stati salvati e avevano iniziato a circolare.
Il giudice ha ritenuto che le espressioni utilizzate da Battistini “trascendono i limiti della critica politica per risolversi in una argumenta ad hominem intesi a screditare l’avversario mediante la evocazione di una sua presunta indegnità od inadeguatezza personale”. Per questo Battistini è stato condannato a risarcire con 4000 euro ciascuna le persone che si sono costituite parte civile e a pagare le spese processuali.
“Abbiamo presentato ricorso contro la sentenza- ha dichiarato Battistini- perché la giudichiamo una sentenza spropositata. Evidentemente il giudice Ziroldi ha scelto di farmi elargire soldi ai compagni comunisti” ha detto il consigliere comunale difeso dall’avvocato Antonella Rapagnani e, di recente, anche dall’avvocato Marco Lisei, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale a Bologna.
Ci scrive il consigliere Battistini: “Tengo a precisare che quando ho parlato di dare soldi ai compagni mi riferivo alla conseguenza della sentenza del giudice, che seppur non condivido non ho dubbi sia il frutto di una scelta unicamente di diritto giuridico”.
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