Bologna, 10 lug. – Dopo l’anteprima all’ultimo Festival di Cannes e dopo aver trionfato ai Nastri d’Argento con 7 premi, arriva a Bologna Marco Bellocchio per presentare il suo ultimo film Il traditore (ore 21.45 Arena Puccini), pellicola incentrata sulla vicenda di Tommaso Buscetta, mafioso in lotta con i Corleonesi di Totò Rina e successivamente collaboratore di gisutizia dalle cui confessioni è partito ilmaxiprocesso a Cosanostra del 1986.
“Buscetta era un uomo normale”, ci racconta Marco Bellocchio, “non proveniva da una famiglia mafiosa, ma ha deciso di abbracciare la mafia perché veniva da una realtà di miseria e sfruttamento. Un uomo con una grande capacità di azione, un capo che non ha mai voluto incarichi (si definiva “un soldato semplice”) ma nonostante questo molto temuto dai Corleonesi. Non era assolutamente un eroe, si è pentito non certo perché credeva nello stato ma per una sua convenienza e per spirito di sopravvivenza”.
E se il titolo Il traditore, testimonia quello che si diceva di lui dopo la scelta di iniziare il dialogo con Giovanni Falcone, “tanto che per molto anni dire Buscetta significava dire traditore, lui non si è mai sentito tale, affermando che “i veri traditori erano gli altri, quelli che hanno tradito i veri principi della mafia”. “Del resto”, continua Bellocchio, “chi non ha mai tradito il proprio passato? Io ad esempio separandomi, ho tradito la mia formazione cattolica”.
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