15 apr. – Capita spesso che le band che vengono a suonare nei nostri studi si presentino in formazione ridotta alle porte azzurrine di Mura di Porta Galliera 1/2A: ma non è mai successo che i membri “in esilio” ci cantino i cori dei brani suonati nello showcase dal furgone. Con i Mamavegas è accaduto esattamente questo: tre ragazzi della band, li vedete nella foto sopra, erano in studio e gli altri tre hanno mandato dei cori via Whatsapp.
Ma lo showcase con la band capitolina è stato un modo per anticipare, lo scorso mercoledì, il live tenuto all’Arteria e per presentare il secondo disco Arvo, uscito da pochissimo per la 42 Records. “Arvo è il nome di un lago artificiale in Calabria, da dove è partita la spinta per scrivere questi brani che sono una riflessione sull’artificiosità in natura“: il lago appare anche nella copertina, ma orientato verticalmente, in modo da trasfigurare la fotografia, che si apre a mille interpretazioni.
Rispetto all’esordio (Hymn for Bad Things, 2012), “il processo è stato più rapido, molte canzoni sono nate in modo spontaneo e istintivo, suonandole insieme”, ci hanno detto i ragazzi, confermando come questa velocità nelle registrazioni (effettuate in una sola settimana da Andrea “Sollo” Sologni dei Gazebo Penguins) abbiano permesso ai Mamavegas di godere ancora delle canzoni, che suonano benissimo, sia su disco che in versione ridotta da showcase acustico. La playlist qua sotto ve lo dimostrerà.
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