Magliette sessiste. “Toglietele dalla circolazione”

Foto pubblicate su Facebook dall’associazione Il Cacomela

12 set. – Sono bastati pochi giorni e un centinaio di condivisioni sul profilo Facebook dell’associazione Il Cacomela per convincere Autostrade a far rimuovere le magliette esposte in diversi punti vendita del circuito autostradale con disegni e scritte dal “contenuto volgare e offensivo”, si legge nella mail firmata genericamente “Autostrade per l’Italia” in risposta a una delle socie del Cacomela. Il post, infatti, oltre a puntare il dito contro quelle maglie “offensive”, invitava a scrivere una mail a info@autostrade.it oltre che a “lamentarsi con chi le vende”.

Oltre alle scuse indirizzate a tutte le persone che si siano sentite offese da quelle magliette, nella mail a firma Autostrade per l’Italia si assicura che “il materiale e ogni riferimento al contenuto, ribadiamo, offensivo e volgare delle magliette è stato immediatamente rimosso dal punto vendita a seguito di nostro intervento sul sub-concessionario Esso Italiana Srl che è a sua volta intervenuta sul proprio gestore responsabile del punto vendita”.

Il punto vendita cui si fa riferimento dovrebbe essere quello nell’area di servizio di Anagni, in provincia di Frosinone. Ma in rete sono girate mail che indicano anche altri luoghi in cui quelle magliette vengono vendute, comprese qualche mercato a Bologna.

Altre mail sono state indirizzate anche all’Istituto per l’autodisciplina pubblicitaria (che però si dichiara non legittimato ad agire nel caso in questione) e all’Ikea, il cui logo compare su una delle t-shirt. A una mail Ikea ha risposto di conoscere quelle magliette e aggiunge che si dissocia dal contenuto stampato e che ha attivato i propri legali “per la salvaguardia del nostro brand”. L’azienda svedese ci ha spedito un comunicato stampa che riportiamo integralmente

IKEA Italia tiene a informare che si dissocia totalmente dal messaggio profondamente offensivo nei confronti delle donne, riprodotto su alcune magliette in vendita online e sulla rete autostradale italiana. Magliette in cui il marchio IKEA viene utilizzato illegalmente e in modo improprio e lesivo dei valori etici su cui si fonda la nostra azienda. Alla base dei valori IKEA ci sono innanzitutto il rispetto, l’equità, l’integrità e l’onestà. La salvaguardia di questi valori è un aspetto prioritario dell’azienda che, in tutte le sue attività, si impegna a mantenerli attuali e concretamente agiti. Ecco perché IKEA non può tollerare l’utilizzo del proprio marchio per veicolare messaggi offensivi, sessisti e discriminatori nei confronti di qualsiasi sesso, età, razza, appartenenza etnica, religione e orientamento sessuale. IKEA sta approfondendo tutti gli aspetti legali legati alla vendita di queste magliette e valuterà attentamente le azioni da intraprendere, tenendo conto del fatto che chi ha utilizzato il brand IKEA, lo ha fatto senza il consenso da parte dell’azienda.

Diverse donne dell’associazione bolognese Armonie hanno scritto direttamente al punto vendita Esso La Macchia Ovest dell’area di servizio di Anagni, ricevendo questa risposta, in cui si minimizza definendo il contenuto delle scritte “puramente goliardico”:

Gentile Signore,
comprendiamo e condividiamo il Vs disappunto per l’accaduto, abbiamo provveduto immediatamente a rimuovere il materiale oggetto della contestazione (t-shirt ) , pertanto ci scusiamo con tutte Voi ma pensavamo che le scritte avessero solamente un carattere puramente goliardico.
Distinti saluti
AdS Esso La Macchia Ovest

La vicenda potrebbe non essere conclusa, perché, spiega Agnese Prandi, presidente di Cacomela, la foto delle maglie pubblicata sul profilo FB dell’associazione è stata segnalata come foto di nudo, quindi FB si è riservata di controllare il contenuto ed eventualmente di toglierlo.