Bologna, 10 nov. – Un impiegato, un colletto bianco che non appartiene a nessuna classe, […] ispirato dal maggio francese cerca il riscatto con un gesto da anarchico individualista: una bomba. Finisce in prigione, figlio scartato della borghesia e qui capisce, finalmente, molte cose: capisce soprattutto che la rivolta individuale è solo un fatto estetico, che è necessaria un’azione collettiva per cercare di cambiare le cose.
Con queste parole Fabrizio De Andrè presentava alla Domenica del Corriere il suo nuovo lavoro “Storia di un impiegato”.
In questa prima puntata “monografica” racconteremo quel disco meraviglioso, registrato insieme a Nicola Piovani nel 1973. Un disco che coglie alla perfezione il clima della sua epoca: i movimenti del 1968 e la reprepressione di tante Valle Giulia; la strategia della tensione, Piazza Fontana, i Moti di Reggio Calabria, i tentativi di golpe, Piazza della Loggia e l’Italicus; infine, le prime reazioni armate da sinistra, individuali, come quelle del bombarolo e di Giangiacomo Feltrinelli, o organizzate, con la propaganda armata delle prime BR.
Puntata 7 – Son bombarolo.
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