Bologna, 13 apr. – Black Lives Matter e l’elezione di Donald Trump sono stati i fattori scatenanti di una nuova primavera dell’hip-hop politico. I problemi, per la comunità afroamericana, rimangono gli stessi: razzismo sistematico, abusi della polizia (gli omicidi di Trayvon Martin e Micheal Brown tra 2013 e 2014 sono stati i primi di una lunga serie). Sono gli interpreti e i linguaggi a cambiare. A dispetto dalle apparenze gangsta, Kendrick Lamar è un raffinato scrittore (vincitore del premio Pulitzer per la musica nel 2017), J. Cole lo è quasi altrettanto, e che dire di Childish Gambino? E oltre a loro, alcuni graditi ritorni: Chuck D con i Public Enemy e il super-gruppo Prophets of Rage, o gli A tribe called quest, tornati dopo diciotto anni di inattività più politici di prima.
Puntata 26 – This is America
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