L’Università di Bologna nel business delle ciliegie. Brevettata la varietà Marysa
Chi vorrà comprare le piante dovrà pagare i diritti all’Università di Bologna, che poi li reinvestirà in ricerca. L’intervista al prof. Stefano Lugli

Bologna, 7 ago. – Dopo Sweet arriva Marysa. I ricercatori dell’Università di Bologna hanno brevettato una nuova varietà di ciliegia dolce, “Marysa”, e ora l’Alma Mater cerca partner commerciali per commercializzare in esclusiva in Italia una varietà che secondo i suoi creatori permette una produzione più abbondante rispetto alla media. Per arrivare a Marysa ci sono voluti 12 anni di lavoro a base di incroci interviarietali e utilizzo delle biotecnologie per accorciare i tempi di selezione.
“Chi vorrà comprare le piante – spiega Stefano Lugli, uno dei creatori della varietà Marysa e ricercatore del Dipartimento Colture Arboree – dovrà pagare i diritti di utilizzo all’Alma Mater e firmare un accordo in cui si impegna a non autoprodursi le piante”. Il costo stimato di una pianta si aggira tra i 6 e i 7 euro. Gli introiti finiranno nella casse dell’Università di Bologna e serviranno a finanziare la ricerca.