Bologna, 29 apr. – Si potrebbe definire “il quadrante dei diritti” quello del quartiere Porto-Saragozza nel centro città. Il quadrante del diritto alla cultura, espresso da tutte le istituzioni che fanno parte della Manifattura delle Arti, come il Mambo e la Cineteca di Bologna, ma anche del diritto all’autodeterminazione, rappresentato da spazi come la Salara, sede di Arcigay-Il Cassero e punto di riferimento per la comunità lgbt da oltre vent’anni. Sul fronte abitativo, è qui che risiede Porto 15, uno primi cohousing in Italia a iniziativa interamente pubblica, nato dal recupero di 18 alloggi in uno stabile di proprietà dell’ASP, rivolto a giovani under 35.
Diritto al lavoro: in via Marconi 67/2 si entra alla Camera del Lavoro di Bologna, arrivata qui dopo che lo squadrismo fascista si accanì sulla sede di Via D’Azeglio, saccheggiandola ed incendiandola. Poco distante, in via Milazzo 16, si aprono poi le porte della Cisl area metropolitana bolognese. È in questa zona, tra via Milazzo, i Giardini Graziella Fava e la piccola area verde di via Boldrini, che i residenti denunciano da tempo una situazione di degrado tale da aver portato il Comune a firmare un’ordinanza specifica. Infine, il diritto allo sport con il PalaDozza, punto di riferimento degli ultras del basket, dove è cresciuta e ancora oggi si ritrova la tifoseria fortitudina della Fossa dei Leoni.
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