Il Corriere dei Piccoli (supplemento del Corriere della Sera) del 28 aprile 1912
Bologna, 25 gen. – Libia 1911-1912 è il risultato della ricerca di Gabriele Proglio, docente di storia contemporanea e studi postcoloniali presso l’Università di Tunisi ‘El Manar. Un volume di oltre 400 pagine che dimostra come una guerra di aggressione, quella che l’Italia dichiarò all’l’Impero Ottomano più di 100 anni fa e che l’autore definisce “clamorosa allucinazione collettiva”, servì anche e soprattutto per definire e ridefinire il concetto di italianità. Una guerra in ritardo per conquistare di un pezzo d’Africa quando Francia e Inghilterra si erano già prese il meglio, lasciando al governo Giolitti le briciole. Una guerra che diede forma e ordine al mito della romanità e del ritorno alla gloria imperiale, “la Libia come dimostrazione della trasformazione della nazione e del suo popolo”. Ma anche una guerra, al di là di alcuni casi, largamente supportata dalla popolazione e da fasce del clero, spesso con toni da crociata.
A Boulevard ne abbiamo parlato con Gabriele Proglio, autore di “Libia 1911-1912. Immaginari coloniali e italianità“. Un saggio capace di parlare di vicende lontane e, nello stesso tempo, di svelare meccanismi legati all’identità e all’immaginario che sono in azione ancora oggi.
Libia 1911-1912 sarà presentato giovedì 26 gennaio alle 19 alla Mediateca Gateway in via San Petronio Vecchio 33/b.
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