17 ott. – “La cosa interessante per me è lavorare con il genere dance music senza pensare a feste e celebrazioni”: il leader dei Liars, Angus Andrew, spiega così a Maps lo spirito che informa sia il disco che la band porta domani al Locomotiv, quel Mess che è stato nostro disco della settimana, sia il precedente WIXIW, anch’esso selezionato tra le uscite migliori del periodo. Ma tra i due dischi c’è una bella differenza. “Con l’ultimo disco avevamo più confidenza con le macchine che abbiamo usato per WIXIW, quindi tutto è venuto fuori in maniera più spontanea e divertente”, ha detto Andrew, sottolineando come si diverta moltissimo a suonare dal vivo i brani di Mess.
Eppure nell’album, per quanto in misura minore che nel disco precedente, è comunque presente un senso di minaccia, quasi oscuro: “I Liars hanno sempre esaminato anche quel lato”, ha confermato al telefono il nostro ospite, riflettendo con noi sull’uso di un genere energetico e muscolare come la dance al fine di convogliare sentimenti che non siano per forza legati a party e cose del genere. In ogni caso Mess è diverso dall’album del 2012 perché, pur trattando (in maniera diversa) di temi cupi, dà qualche speranza.
E il futuro? Angus non ha idea di cosa succederà alla band domani, “Avendo lavorato tanto con i computer, istintivamente ti direi che vorrei pensare al prossimo disco avendo un microfono e basta in una stanza vuota“. Minimalismi? Richiami a John Cage? Il musicista minimizza: “Non sarebbe così interessante”. Ma noi siamo certi che domani al Locomotiv Club i Liars ci sorprenderanno ancora una volta con un live da incorniciare.
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