L’essere e il tempo: non solo un live di Chris Cohen
L’autore di Overgrown Path si perde con Maps in discussioni sul concetto di tempo e regala, durante il live, un jingle a RCdC.

Venerdì 31 maggio al Mattatoio di Carpi c’è stato un doppio live che non poteva destare la nostra attenzione: insieme ai Melampus, infatti, è solito sul palco del locale del modenese un musicista che amiamo molto qua in radio: Chris Cohen. Il nostro ha fatto uscire l’anno scorso Overgrown Path, per Captured Tracks, il suo debutto solista, dopo anni di militanza in tante band statunitensi, come membro in studio o live: tra le altre, ricordiamo i Deerhoof e quella di Cass McCombs. Come è nato questo disco, sognante nelle melodie eppure denso nei testi?
Abbiamo avuto l’occasione di chiederlo a Chris proprio quel venerdì, quando è passato da Maps con i suoi musicisti. E abbiamo scoperto che, sebbene l’album sia stato “fatto per hobby“, uno dei temi che lo attraversano (il rapporto con il tempo) è un vero e proprio pensiero fisso per Cohen. A un certo punto dell’intervista ci siamo completamente fatti prendere dai discorsi filosofici, per poi tornare però a più sicuri argomenti musicali. Ultima chicca? Un jingle personalizzato che il nostro ospite ha cantato in diretta per noi! Lo trovate nell’ultima canzone del set.