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‘Legalizzata’ (per un anno) l’occupazione di via De Maria

Bologna, 18 nov. – L’azzeramento dell’Imu e un mini affitto di 100 euro ad appartamento. E’ quello che riceverà Enio Baschieri, il proprietario dell’immobile di via Mario De Maria, zona Bolognina, occupato dal marzo scorso. Ieri a palazzo d’Accursio l’incontro risolutivo con gli assessori Amelia Frascaroli (welfare) e Riccardo Malagoli (casa).

L’accordo sarà sottoscritto entro la fine settimana tra la proprietà e il Comune, come prevede il protocollo siglato ad inizio novembre in Prefettura. In un secondo momento partirà il confronto tra il Comune e gli occupanti. Secondo il protocollo, il ruolo di Palazzo d’Accursio sarà quello di mediatore tra gli occupanti e le proprietà degli immobili.

Per quanto riguarda via De Maria, i rapporti tra Baschieri e Social Log erano stati tesi fin da subito e in più di un’occasione si era arrivati alle mani. L’accordo raggiunto a Palazzo d’Accursio con Baschieri potrebbe accontentare tutti: gli occupanti potranno restare nei 28 appartamenti di via Mario De Maria per un altro anno, pagando un affitto simbolico; il proprietario non dovrà pagare l’Imu su quell’immobile e incasserà l’affitto (al Corriere di Bologna lo ha definito “una cifra irrisoria per abitazioni da 70 e 80 metri quadrati- ma ha anche aggiunto- di fatto era l’unica via d’uscita da questa situazione”). Soddisfatto anche il Comune che, evitando lo sgombero richiesto da mesi da Baschieri, non dovrà preoccuparsi della sistemazione delle 32 famiglie con minori che vivono nella struttura.

Da due settimane, in via De Maria si vive senz’acqua corrente. “Dopo la firma l’acqua tornerà è una questione di giorni” assicura Baschieri al Corriere.

Fulvio Massarelli di Social Log dice che “se questa ipotesi di accordo va in porto è un primo passo interessante da cui ripartire con un nuovo percorso di lotta-2. Massarelli ricorda che “i palazzi di via Mario De Maria erano abbandonati all’incuria da circa vent’anni, da quando li abbiamo occupati le famiglie ne hanno preso cura, li hanno ristrutturati. Adesso sono delle case accoglienti e abitabili“. Gli occupanti rivendicano quindi l’azione di autorecupero e ribadiscono che, una volta siglato l’accordo tra Baschieri e il Comune, ripartirà la richiesta per vedere riconosciuto il diritto alla residenza, “che poi si declina in diritto all’istruzione e all’assistenza”. Un modo, quindi, per scardinare l’articolo 5 del Piano Casa, quello che impedisce di riconoscere la residenza ad una persona che occupa un alloggio.

Mentre in altre città d’Italia di ricorre al manganello per affrontare il tema occupazioni, a Bologna il Comune tenta la strada degli accordi. “L’amministrazione ha fatto il suo lavoro anche secondo i propri interessi e questo protocollo ne è il risultato. Per noi, se dovesse passare l’intesa sullo stabile di via Mario De Maria, è un nuovo inizio, un’introduzione a nuove lotte sociali” dice Massarelli. “Questo protocollo- prosegue l’attivista di Social Log- apre questo spazio, rompe in parte le durezze dell’articolo 5 ma naturalmente non ci basta: vogliamo di più, non perché abbiamo un cipiglio preso, ma perché lo chiedono le occupanti e gli occupanti“.

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