Bologna, 13 dic. – Legacoop Bologna non vede l’uscita dal tunnel della crisi e per il 2013 prevede un calo del 2% del fatturato delle imprese associate. Si tratta di una flessione prevista di circa 50 milioni di fatturato a fronte di una produzione complessiva che si aggira intorno ai 13 miliardi di euro. Nel contempo, però, l’occupazione rimane stabile e crescono i soci del 4% (per via della crescita per acquisizione di alcune coop della distribuzione).
La fotografia dello stato di salute delle coop rosse in provincia è stata scattata questa mattina dal presidente Gianpiero Calzolari e dalla direttrice Ethel Frasinetti. Tutto sommato il sistema tiene, alcuni settori (distribuzione e agroalimentare in primis) riescono anche a crescere, grazie all’acquisizione di altre aziende. A soffrire sono, come da anni, l’edilizia e la produzione lavoro.
Per questo il presidente Calzolari ha fatto appello alla politica e ha chiesto che si dia corso alle grandi opere previste e non ancora attuate: people mover, Passante nord, servizio ferroviario metropolitano. “Opere giudicate strategiche dal territorio che non possono essere fermate ad ogni cambio di maggioranza”: il riferimento è ai tempi lunghi e anche all’opposizione sbandierata negli ultimi periodi da una parte dei renziani bolognesi, soprattutto per quanto concerne la bretella autostradale. In mancanza di questi cantieri e di una ripresa vera, anche il mondo cooperativo dovrà mettere in piedi “ristrutturazioni”, che fuor di metafora significa, anche le coop inizieranno a licenziare.
E’ in questo contesto di crisi che Legacoop vede in Fico, la Fabbrica Italiana Contadina che dovrebbe sorgere al Caab, un’opportunità. Innanzitutto di investimento (che quindi deve portare utili), ma anche di “riassorbimento” di lavoro: Calzolari è convinto che i 4 mila posti di lavoro sbandierati da Oscar Farinetti, il patron di Eataly ideatore di Fico, potrebbero riuscire ad assorbire una parte dei lavoratori espulsi dalle coop a causa della crisi.
A margine della conferenza stampa si è parlato anche delle primarie del Partito Democratico. “Prendiamo atto che questo voto ha prodotto un ricambio generazionale al vertice di un partito che avrà sicuramente delle responsabilità nel futuro di questo paese” dice diplomaticamente Calzolari, che non vuole sbilanciarsi sul se e sul chi abbia votato domenica scorsa. “Bisogna essere consapevoli che questo è un giro di boa significativo con cui fare i conti” aggiunge il presidente di Legacoop.
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