Bologna, 14 dic – Nel 2020, quando si celebreranno i 50 anni dello Statuto dei Lavoratori, “un fatto sarebbe farne uno nuovo, in modo che tutte le persone che lavorano debbano avere gli stessi diritti”. È l’auspicio del segretario della Cgil, Maurizio Landini, espresso a margine di un convegno sul lavoro organizzato da Art1 a Bologna.
Un nuovo Statuto “sarebbe un atto molto concreto – ha proseguito Landini – Vorrebbe dire che non c’è più un diritto legato al tipo di lavoro che ho, ma viene prima la persona, sia che sei una Partita Iva o un lavoratore a tempo determinato“. Dunque, il 2020 “potrebbe essere l’anno in cui non solo celebriamo i 50 anni dello Statuto, ma nell’era della tecnologia digitale e del cambiamento dei modelli produttivi, rimettiamo al centro la persona e i diritti del lavoro”.
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