L’addio di Bologna al partigiano William. “Ci mancherai, capitano!”
Il partigiano William, Lino Michelini, è stato ricordato nel cortile d’onore di palazzo d’Accursio da alcune centinaia di persone commosse

Bologna, 10 lug. – “Ci mancherai, capitano!” E’ con la voce rotta dal pianto che un molto commosso sindaco Virginio Merola ha dato l’ultimo saluto a Lino Michelini, il partigiano William, presidente dell’Anpi di Bologna, morto martedì scorso all’età di 91 anni. Nel cortile d’onore di Palazzo d’Acccursio erano giunti in tanti, da tutta la provincia e anche da fuori. A centinaia per l’ultimo saluto pubblico (il funerale si è tenuto in forma privata, come chiesto dalla famiglia) l’uomo che per molti anni ha guidato i partigiani bolognesi. Classe 1922, Michelini entrò ad appena 20 anni nel Partito Comunista Italiano e poi, dopo l’8 settembre 1943 fu uno dei primi partigiani della VII Gap di Bologna. William fu uno dei protagonisti dell’assalto al carcere di San Giovanni in Monte che consentì ai partigiani di liberare circa 340 detenuti. Ferito in quell’azione, Michelini combattè successivamente a Porta Lame, il 7 novembre 1944. In quell’occasione era divenuto il commissario politico di un distaccamento della brigata e fu lui a guidare lo sganciamento per il canale Cavaticcio. Dopo la guerra William fu riconosciuto partigiano con il grado di Capitano.
“Per essere uomini ci vuole coraggio e responsabilità” ha detto Carlo Smuraglia, presidente nazionale Anpi, salito da Roma per il saluto a Michelini. “William, Lino – ha proseguito Smuraglia – aveva anche una grande umanità. Non posso partecipare a tutti i funerali di membri dell’Anpi, sarebbero troppi, ma a quello di Lino non potevo mancare”.
Le bandiere delle sezioni Anpi della provincia, i labari con le medaglie delle sezioni provinciali di Bologna e di Macerata, i gonfaloni di molti comuni della provincia, tutti listati a lutto. Nel cortile d’onore di Palazzo d’Accursio, prende per primo la parola il sindaco Merola, che ripercorre a sommi capi la biografia di Michelini. “La storia di William – ha detto il sindaco – è la storia di una generazione, un giovane del popolo che in maniera determinata e coraggiosa ha deciso di schierarsi apertamente contro il nazifascismo, e successivamente nel dopoguerra ha tenuto fede ai suoi ideali, prima nel suo partito e poi nell’Anpi, con un obbiettivo ben chiaro: difendere e tramandare i valori della Resistenza”.
“Caro William, la tua assenza sarà solo visiva perché tu sarai sempre con noi” dice Renato Romagnoli, nome di battaglia “Italiano”, compagno di Michelini nella VII Gap.
Ad ascoltare le orazioni funebri tanti volti noti della politica cittadina, assessori comunali, provinciali e regionali; i segretari delle sezioni Anpi della provincia; il Rettore Ivano Dionigi; l’ultimo segretario del Partito Comunista Italiano Achille Occhetto. E tanti cittadini, vecchi e giovani, quelli che in questi ultimi anni hanno incontrato e collaborato con l’Anpi di Michelini. “Aprire l’associazione ai giovani era il suo obiettivo” hanno ricordato in molti. Volti commossi, molte le lacrime e i nodi in gola che impediscono di parlare fino a quando, sul finire della breve cerimonia, accompagnati da una chitarra, si sciolgono nel più partigiano dei canti e sotto le volte di palazzo d’Accursio rimbalza “Bella ciao”.
Dopo un piccolo corteo fino al sacrario dei caduti partigiani, in piazza del Nettuno, la bara di Michelini è stata portata al cimitero di Borgo Panigale per la cerimonia privata.