La politica scherza, il padrone no

Mentre eravamo in tutt’altre faccende affacendati all’interno del ristretto mondo mediatico-politico, un mondo a tratti cartolinesco, fatto di moltissime parole  e scarsissimi fatti, un

Radio Città del Capo - La politica scherza, il padrone no

Capita a tutti di rimanere invischiati nelle proprie personali ossessioni, pensando che tutto il mondo si risolva lì. Giornali, radio , televisioni locali traboccano di commenti sulla situazione politica, l’abbandono del Cev, il toto nomi. Si macinano pagine, si spendono editoriali: tutti, noi compresi.

Mentre siamo in queste faccende affacendati “lampi di realtà” squarciano il mondo mediatico-politico, un mondo a tratti cartolinesco, fatto di moltissime parole  e scarsissimi fatti, in cui per fortuna il burlesque è assai più frequente del dramma.

Uno di questi “lampi” è avvenuto proprio l’altro ieri: la Ducati Energia di Guidalberto Guidi, il padrone “che non ha mai licenziato nessuno”, ha messo in mezzo alla strada due tecnici e due quadri che non avrebbero controllato il prodotto (fatto in India) di una importante commessa.

Immediata c’è stata la reazione di sindacati e dipendenti, è stato proclamato uno sciopero fino a fine mese, bloccati i cancelli e improvvisata una manifestazione che ha bloccato la via Emilia
Noi stavolta non facciamo nessun editoriale. Le uniche parole che ci sembra sensato riproporvi sono quelle che abbiamo raccolto, a caldo, da uno dei lavoratori licenziati e che già avete sentito nei giornali radio. Le potete riascoltare anche qui sotto, ascoltatele bene.
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Resta un fatto: passato il lampo, finita la mobilitazione, che speriamo produrrà i suoi effetti, le luci si riposizioneranno sulla faccia di tizio che si candida per far dispetto a caio o un favore a sempronio. Naturalmente per una Bologna civile, giusta e solidale.

Paolo Soglia

p.s.
Giovedì mattina, dalle 8.45 avremo in studio i lavoratori licenziati e nostri inviati davanti alla Ducati, cercando così, anche noi, di capire meglio se questo mondo del lavoro che cambia e si fa sempre più spietato e darwiniano sta cambiando anche le nostre relazioni umane, la nostra città.