Bologna, 14 Lug. 5 milioni e 150mila euro per i poveri ed i bisognosi. Tutti i soldi che la Curia di Bologna ha ottenuto dalla multinazionale dei cancelli automatici Faac verranno investiti in progetti con lo scopo di assistenza per disoccupati, famiglie in difficoltà, persone senza fissa dimora o rifugiati. Il progetto è stato fortemente voluto dall’arcivescovo Matteo Maria Zuppi in continuità con l’ex arcivescovo Carlo Cafarra.
Nel dettaglio un milione e mezzo di euro verranno donati al Fondo Emergenza Famiglie, che già il mese scorso è servito per aiutare 1200 nuclei famigliari in difficoltà.950mila euro saranno investiti per introdurre i giovani disoccupati nel mondo del lavoro e per il reinserimento lavorativo di adulti che sono stati licenziati.Un milione e settecentomila euro invece sono destinati alle ristrutturazioni di edifici per accogliere e reinserire nella società persone in situazioni di disagio e bisogno, come gli ex-carcerati e le persone senza fissa dimora.Il restante mezzo milione serviranno per dare assistenza ai profughi.
I soldi non sono ancora stati spesi ma solo accantonati.
“La chiesa è una madre povera, tutto quello che ha e che riceve lo dona ai propri figli” ha affermato il vicario generale Giovanni Silvagni “noi abbiamo solo la funzione di passamano, non vogliamo che questi soldi diventino per noi una scusa per smettere di lavorare e di pagare di tasca nostra ”.
”I progetti in cui abbiamo investito non sono solo assistenziali, ma hanno l’obbiettivo di creare relazioni con le persone bisognose di aiuto e iniziare un percorso assieme che le porti a risollevarsi completamente”.
Anita Farneti
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