1 giu. – La Corte di Cassazione sventa lo scippo tentato dal Governo e dice sì al referendum sul nucleare. Il 12 e 13 giugno prossimi i cittadini saranno quindi chiamati ad esprimersi sulla possibilità che in Italia si costruiscano centrali nucleari. Il Governo aveva tentato, con il decreto Omnibus, di evitare il referendum, inutilmente però. Il Governo aveva infatti cancellato tutte le norme che avviavano l’individuazione dei siti per la costruzione delle centrali, ma ne aveva inserite altre prevedevano che comunque, in futuro, le centrali si sarebbero fatte. Un tentativo “maldestro e inidoneo” che è fallito, quello tentato dal Governo secondo l’avvocato Gianluigi Pellegrino, incaricato dal Partito Democratico di sostenere davanti alla Corte l’esigenza di continuare con il referendum
Ascolta l’avvocato Pellegrino, raggiunto telefonicamente mentre esce dal palazzo della Corte di Cassazione.
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Entusiasmo tra le file anche dei comitati referendari bolognesi. Renzo Craighero, del comitato per il No al Nucleare si dice fiducioso sull’amdamento della campagna referendaria.
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