1 lug. – Lo ius soli resta la battaglia prima del ministro Cecile Kyenge, oggi ospite a Bologna per un convegno sulle migrazioni organizzato dalla Regione Emilia Romagna, “Migrazioni, interazione, sviluppo: Emilia-Romagna nell’Europa che cambia”. Per la prima volta la scorsa settimana il tema è stato affrontato in commissione Affari Istituzionali, discutendo le 15 proposte di legge alla Camera e 5 al Senato al riguardo. Le premesse, ha detto il ministro di origini africane, sono che “parlare di cittadinanza significa parlare di ius soli” e che “lo ius soli non ha colore politico”.
In un momento di pausa del convegno Kyenge è stata raggiunta dal consigliere leghista Manes Bernardini che le ha chiesto un incontro “per discutere di ius soli e del reato di immigrazione clandestina davanti a un pubblico, anche alla festa dell’Unità”. Il ministro ha ringraziato e poi alla stampa ha spiegato: “Il confronto e l’ascolto non devono essere negati a nessuno, anche a chi la pensa diversamente da noi. L’importante è che questo confronto venga fatto nelle sedi giuste e nel rispetto dell’altro”. Sulla bacheca Facebook di Bernardini, da settimane critico verso il ministro, nei giorni scorsi erano apparsi commenti razzisti che l’esponente leghista aveva condannato, spiegando però di non sentirsi tenuto a controllarli e cancellarli.
Cecile Kyenge risponde a Manes Bernardini
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