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Italia-Italie. “Si deve raccontare anche quello che succede dopo”

25 lug. – “Lo dico sempre, si prenda l’accanimento nei confronti delle Ong. Io sono arrivata in Italia grazie a un’associazione che si è presa in carico me e altri 40 bambini, ci ha fatto letteralmente scappare dall’orfanotrofio che era stato attaccato dalle milizie del genocidio. Nel 1994 non c’erano ancora i centri di accoglienza e quindi un’intera comunità della provincia bresciana ci ha accolto, 2000-3000 persone che sono venute tutti i giorni a portarci vestiti e cibo, ma soprattutto a prendersi cura di noi, 40 bambini dai 6 mesi ai 3 anni. Per me è incomprensibile che la gente dica ‘fateli stare a casa loro’, perché io l’ho vissuta sulla mia pelle, riesco a comprenderlo e ho bisogno di raccontarlo”.

Esperance ha 28 anni, è nata in Ruanda e vive in Italia da quando ha circa 3 anni e mezzo. Sono state le parole a salvarla, quelle parole che oggi diventano lo strumento con il quale portare avanti la sua piccola rivoluzione personale: attraverso un programma che conduce su Radio Beckwith Evangelica, Bookcrossing, gli articoli e narrativa che scrive. Quella di Bookcrossing, dice, “è una sfida: ogni giorno collego una bella notizia a un libro”. Non è facile, certo, eppure ogni giorno prova a portare in onda la sua esperienza per rompere le narrazioni tradizionali. “Racconto sempre – dice – di quando vado a cercare lavoro e sentendo al telefono il mio accento bresciano mi danno appuntamento, poi mi vedono e cambia tutto. La gente deve capire che l’Italia non può essere e non è solo bianca”.

Ma le discriminazioni e le aggressioni, fisiche e verbali, “sono solo una fetta” del totale, “perché c’è un altro tipo di discriminazione che riguarda la rappresentanza” e contro la quale Esperance concentra parte delle sue battaglie; “è quella discriminazione che non permette a delle persone – straniere, gay, disabili – di entrare in certi rami della società”, spiega. È necessario parlarne e soprattutto scardinarla, così come è necessario parlare di ciò che accade alle “persone che si vedono arrivare con i barconi o a quelle arrivate con la famiglia, di seconda e terza generazione. Si deve raccontare anche quello che succede dopo”.

Italia-Italie è il programma che vi racconta le tante culture e comunità che compongono il tessuto sociale italiano, per dare voce a chi l’Italia la fa ogni giorno. In versione estiva, in onda tutti i martedì e i giovedì dalle 11.30 sulle frequenze di Radio Città del Capo (a Bologna Fm 94.700 e 96.250), in streaming online e tramite l’app TuneIn.

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