Indagine su registro nozze gay a Bologna
Il fascicolo è per ora solo conoscitivo e senza indagati ed è stato aperto dopo l’esposto di un cittadino (veneto) che ha chiesto vari accertamenti

Bologna 22 gen.- In Procura è stato aperto un fascicolo conoscitivo, senza indagati nè titoli di reato, sulla trascrizione delle nozze gay contratte all’estero nei registri del Comune di Bologna. “Accertamenti preliminari doverosi” li ha definiti il procuratore aggiunto Valter Giovannini dopo che in Procura è arrivato l’esposto di un cittadino veneto che chiede di verificare se i matrimoni gay contratti all’estero si potevano trascrivere nel registro comunale e se si sia data attuazione alla circolare del ministro Alfano che ne ordinava la cancellazione.
Ieri, mercoledì 21 gennaio, agenti della squadra mobile della Questura sono andati in Comune ad acquisire la documentazione.
Da palazzo d’Accursio si dicono tranquilli: la decisione del sindaco Virginio Merola è avvenuta prima dell’emanazione della circolare Alfano. Il segretario generale Luca Uguccioni ribadisce la linea dell’amministrazione: la cancellazione di una trascrizione, come quella delle nozze gay avvenute all’estero, è un atto che prevede la possibilità che il giudice la disponga e quindi, secondo il Comune, era il Prefetto che non poteva cancellare.
Dopo la circolare, agli inizi di Dicembre, la trascrizione delle nozze gay è stata materialmente cancellata da un commissario prefettizio inviato in Comune. Al momento, tra le coppie che a Bologna hanno ottenuto la trascrizione (e se la sono vista successivamente cancellare), ce ne sono quattro che stanno preparando con i loro legali un ricorso al tribunale civile. L’ipotesi iniziale, quella del ricorso al Tar, è stata accantonata dopo la bocciatura di un ricorso simile a Roma.