19 gen. – Avrebbe incassato gli assegni a nome di ignari pazienti disabili, intastandosi circa 300mila euro. E’ questa l’accusa che l’azienda USL di Bologna ha fatto contro una sua dipendente, consegnando questa mattina un esposto in Procura.
Non si tratta di un caso di falsi invalidi, ma di una truffa a scapito di veri disabili che non avrebbero mai chiesto un contributo economico all’azienda sanitaria e che in alcuni casi usufruiscono di altri servizi di cura e aiuto. La AUSL si è accorta delle irregolarità durante l’attività di verifica e controllo sulla erogazione dei contribuiti ai disabili di Bologna, non trovando traccia delle necessarie pratiche di richiesta e autorizzazione dei contributi.
Il direttore Francesco Ripa di Meana ha quindi consegnato l’esposto questa mattina nelle mani del procuratore capo Roberto Alfonso, segnalando presunti illeciti di natura amministrativa e contabile. La Procura ha già aperto un’inchiesta per truffa aggravata e falso che sarà assegnata nelle prossime ore a uno dei magistrati che si occupano di reati contro la pubblica amministrazione.
L’Ausl ha anche deciso di sospendere, in via cautelativa, il dipendente sotto accusa.
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