In più di mille sfidano il divieto di manifestare
Prima un presidio in piazza Nettuno, poi la manifestazione dei sindacati di base ha percorso via Zamboni e si è conclusa in piazza Verdi. Attimi di tensione quando il corteo si è mosso, per i promotori:

21 mar. – I sindacati di base hanno confermato l’appuntamento per oggi alle 15,30 in piazza Nettuno, proprio dentro la “zona rossa” tracciata dal prefetto di Bologna. L’ordinanza del 18 febbraio, infatti, vieta le manifestazioni dalle 14 del sabato fino a tutta la domenica, applicando «in via sperimentale» fino al 30 settembre la direttiva del ministro degli Interni.
Alle 16 oltre 300 manifestanti si sono radunati fra Sala Borsa e palazzo Re Enzo, fra il viavai dei visitatori de “La scienza in piazza” e quello del passeggio pomeridiano. Lentamente sono aumentati, fino a diventare un migliaio. All’inizio i manifestanti sono rimasti in presidio non autorizzato sotto al Nettuno. Verso le 16,30 si sono mossi in una sorta di corteo interno dentro la stessa piazza Nettuno: in piazza c’erano le bandiere dei sindacati di base e quelle del Pcl. Bologna Città Libera distribuiva volantini con la scritta: «In piazza per la libertà di manifestare. Non ci possono togliere le piazze e le strade». Alcuni manifestanti avevano appeso al collo un cartello con la scritta: «Io violo il divieto di manifestare. Manifesto». Il centro sociale Tpo ha steso per terra uno striscione con la scritta: «Io non ho paura».
Verso le 17, alcune decine di manifestanti, approfittando di qualche falla nel cordone della polizia, sono uscite da piazza Nettuno; gridando: «Li-ber-tà, li-ber-tà», hanno occupato per qualche minuto una parte di via Rizzoli, insieme ad alcuni percussionisti del “Blocco giallo” poi si sono fermati nella parte in cui la strada non è percorsa dalle macchine. L’unico momento di tensione si è verificato quando un gruppo di manifestanti, dietro a uno striscione, si è lanciato più rapidamente degli altri verso via Indipendenza. I poliziotti hanno fatto muro con gli scudi e il parapiglia è culminato in vari strattonamenti in cui sono volate anche alcune manganellate.
A poco a poco i manifestanti sono usciti da piazza Nettuno, fino a riversarsi tutti in via Rizzoli, dove sono rimasti bloccati a lungo fra due cordoni di agenti, mentre il “Blocco giallo” continuava a battere il ritmo e a muoversi oltre lo schieramento della polizia. Poco dopo le 18 il corteo ha raggiunto via Zamboni e si è fermato in piazza Verdi fino alle 18,30, quando i promotori, dichiarandosi soddisfatti, hanno arrotolato le bandiere.
«Nei fatti, tutti quelli che erano in piazza hanno smontato l’ordinanza della Prefettura, con una tracimazione democratica e pacifica, turbata solo da una carica di “alleggerimento” della polizia totalmente ingiustificata», si legge in una nota delle Rdb. «Se questa è una ordinanza “sperimentale”, oggi è stato sperimentato un fallimento», prosegue il sindacato, convinto che non si possa «vietare per legge di manifestare e di scioperare a chi sta subendo gli effetti di una crisi devastante».
RdB, Cobas e Sdl hanno fatto ricorso al Tar in via urgente, ma il tribunale ha respinto la richiesta di sospendere le prescrizioni della Questura per il 21 marzo. Ancora attesa, invece, la pronuncia sulla richiesta di sospendere l’ordinanza del prefetto.
Pictures by Roberto Serra/Iguana Press