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Il popolo del Family Day: fascisti, ultra cattolici e omofobi della porta accanto

Roma, 30 gen – Ci sono i cattolici dei gruppi di preghiera, i neocatecumenali, i ciellini accanto ai fascisti del terzo millennio di CasaPound; gli scout (rigorosamente non in divisa, l’Agesci lo aveva proibita) e i nostalgici della fiamma con la celtica tatuata sul braccio; le  famiglie numerose con ingorgo di passeggini al seguito; le suore, i preti e i Giuristi per la vita dell’orgogliosamente omofobo avvocato Gianfranco Amato: è questo il popolo del Family day, terza edizione.

L’elenco di CasaPound

Mi spiega il cartello? “Lo chieda agli organizzatori”

Cartelli morali, zaini e chitarra su telo

parcheggio scambiatore

In piazza, oltre a CasaPound, ci sono anche altre sigle della galassia ex-para-post fascista. C’è Riva destra che se la prende con la fantomatica “lobby gay”.

Fascisteria uno

Ci sono anche quelli del Fronte Nazionale per l’Italia, che hanno scelto di fregarsene del diktat degli organizzatori: “Niente bandiere di partito”.

Fascisteria due

Dal palco danno i numeri. “Abbiamo fatto i conti, siamo un milione” dicono dopo una manciata di interventi. Passa una mezz’oretta e la stessa voce: “Mi dicono che siamo due milioni”. La piazza esulta. “Mi dicono dal servizio d’ordine che ci sono centinaia di migliaia di persone nella zona della Fao che non riescono ad entrare. Chiediamo alle forze dell’ordine di farle passare”. In realtà davanti alla sede Fao non c’è quasi nessuno.

“Ci sono centinaia di migliaia di persone davanti alla Fao”

Dal palco rileggono più volte un messaggio del Rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, aggiungendo: “Gli ebrei non possono essere in piazza perché per loro il sabato è sacro. Ma ci hanno mandato l’adesione”. Nel giro di qualche ora arriva la smentita.

Non ho mandato alcun messaggio al #familyday qualcuno ha ripreso il messaggio dell’altro evento, che non era di adesione.

— Riccardo Di Segni (@raviologist) 30 Gennaio 2016

Diversi i politici presenti: da Giorgia Meloni che ha annunciato la propria gravidanza, ai governatori di Lombardia e Ligura, Roberto Maroni e Mario Toti, ad altri esponenti del centro e della destra. A metà arriva anche il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti. “E’ una bellissima piazza di cui il Parlamento dovrà tenere conto” ripete più volte il ministro a tutti i giornalisti presenti. E a chi gli fa notare che nella “bellissima piazza” c’è anche CasaPound, il ministro risponde: “Sono qui a titolo personale. Tutti sono qui a titolo personale”.

“Bellissima piazza di cui il Parlamento dovrà tenere conto. CasaPound? Sono qui a titolo personale”

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