Il PD sarà comunque in piazza. Frascaroli: “Noi andremo nelle aziende in crisi”
Dopo la rottura sindacale che crea problemi anche ai democratici il segretario Raffaele Donini annuncia che il partito ci sarà comunque. L’ex primarista invece contesta la scelta dei sindacati e propone al centrosinistra di disertare le piazze.

15 apr. – La rottura sindacale sul 1 maggio non allontanerà il Pd dalla piazza. “Ci saremo indipendentemente dai sindacati – ha spiegato il segretario provinciale Raffaele Donini – il Pd non può non essere in piazza quel giorno. Abbiamo sempre detto che desideriamo una festa unitaria ma il Pd è un partito politico e non ha il compito di fare mediazione tra i sindacati”. Dal 29 aprile il Pd avrà il suo gazebo in piazza del Nettuno e avrà modo di incrociare sia la Cisl che la Cgil.
Chi invece non andrà in piazza è Amelia Frascaroli che critica la rottura sindacale. “E’ inaccettabile che in un momento così grave per la nostra economia e per la nostra democrazia non ci sia un’iniziativa unitaria dei sindacati per il Primo Maggio -scrive la candidata in una nota – noi non saremo in nessuna piazza divisa e non saremo al fianco di nessun sindacato. Ma vogliamo andare nelle fabbriche e nelle aziende in difficoltà, là dove l’occupazione di molte persone è a rischio e dove operai e impiegati stanno difendendo il proprio posto di lavoro”. L’ex primarista chiede che il centro sinistra e il candidato Virginio Merola condividano la scelta della lista “Con Amelia per Bologna con Vendola”. Ma la sua posizione fa arrabbiare Sel e la portavoce Cathy La Torre che non approva e si dissocia dalla scelta. La segretaria della Federazione della Sinistra Rossella Giordano rincara la dose “noi contrariamente a Frascaroli saremo in piazza e non certo a fianco di Cisl e Uil”.